6 Gennaio 2021

Festa senza regole a Padenghe, la rabbia del sindaco: «È stato chiesto un mese di chiusura per il resort»

Non si pengono le luci sul Capodanno di Padenghe. Dopo l’indignazione della gente e la presa di posizione del Codacons, dopo il fascicolo d’indagine aperto dalla procura di Brescia e le scuse del titolare del resort incriminato, adesso parla il sindaco della località lacustre, Albino Zuliani. Non bastano al primo cittadino le multe affibbiate dalla Polizia locale della Valtenesi a ciascun partecipante al veglione della vergogna. C’è dell’altro Dice il sindaco: «Abbiamo goduto di una inattesa e non gradita notorietà per la violazione delle norme anti Covid presso l’ormai nota struttura ricettiva. L’episodio ha suscitato commenti, quasi tutti indignati ma non sempre informati». Continua Zuliani: «Si è parlato di mancati controlli e perfino di ombre di connivenza tra Comune e resort». Ma il primo cittadino non ci sta: «Molte parole, troppe. Qualcuno, pur non conoscendo i fatti, si è sentito in dovere di dare la propria interpretazione». Poi i concetti che contano: «Ristabiliamo la verità dei fatti. controlli della Polizia locale, per verificare la messa in opera delle norme anti covid (registrazione accessi, verifica temperatura, distanziamento, ndr.) sono iniziati il 30 dicembre e il primo illecito è stato lo spostamento dei clienti dai loro Comuni. Per questo, sono stati tutti sanzionati con 400 euro a testa. Una volta accertata la violazione, Polizia locale ha adottato la sanzione massima possibile da applicare senza l’autorizzazione del Prefetto, vale a dire la chiusura del locale per cinque giorni. Poi per ulteriori sanzioni, la chiusura fino a 30 giorni, siamo in attesa della risposta». Zuliani non usa mezzi termini sullo Splendido Bay: «Che altro dire per condannare senza riserve l’episodio Che oltre alla non osservanza delle norme, è mancato il senso della misura, dell’opportunità rispetto per le situazioni analoghe dove pure si è rinunciato alla festa. ribadisco che disturbano l’esibizione dell’impunità e la rinuncia a far valere le regole nei confronti di chi può pagare». Il sindaco se la prende anche coi social dove «siamo tutti esperti, censori e giudici». Infine, la difesa del paese: «Padenghe non è così, e non è così neppure il lago di Garda, dove il nostro Comune non spicca per mondanità. Qui siamo in un paese che merita di essere conosciuto per il castello, la passeggiata a lago, l’entroterra e per la sua gente che durante i mesi più bui della pandemia, ha dato una prova straordinaria di solidarietà». Giorgio Mora © RIPRODUZIONE RISERVAT

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