3 Gennaio 2021

Festa «selvaggia» per 126 clienti Chiuso il resort di lusso a Padenghe

 

I balli sfrenati oltre la scadenza del tempo limite. Cappellini rossi in testa e mascherine in tasca o chissà dove. Le bottiglie di champagne e le distanze di sicurezza sgretolate in uno, due, cento cin. È diventato un «caso» il veglione «selvaggio» di San Silvestro organizzato allo Splendido Bay Resort di Padenghe, un tantino sfuggito di mano sia al titolare — che a onor del vero aveva organizzato un pranzo da chiudersi alle 18, nel rispetto delle disposizioni normative — che agli ospiti: 126 commensali in tutto. I quali non hanno lesinato foto e video postati online dei festeggiamenti fuori legge. La Rete ha fatto il resto, nonostante peraltro, su ogni tavolo, la proprietà avesse lasciato un biglietto con indicazioni precise: «Vista l’attuale situazione preghiamo gli ospiti di non divulgare foto e video sui social». Ieri mattina gli agenti della polizia locale della Valtenesi, competenti sulla vicenda, hanno nuovamente fatto visita nella struttura. Per notificare al titolare del resort, Ivan Favalli, il verbale di sospensione dell’attività chiusura disposta per cinque giorni (il massimo previsto dal Dpcm per mancato rispetto delle regole), dopo di che la parola passa alla prefettura che sotto il profilo amministrativo deciderà il da farsi, valutando se disporre ulteriori giorni di serrata per l’hotel (la normativa ne prevede fino a 30 che possono essere imposti, appunto, dal prefetto). Non solo. Qualche ora al massimo e saranno pronti anche gli altri 126 verbali con i quali ognuno degli ospiti che ha partecipato alla serata sarà multato: per tutti i trasgressori sanzioni da 400 euro. Tra di loro anche Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi. «Le prenotazioni sono state annullate e i clienti si stanno organizzando per tornare a casa» ha annunciato e confermato anche Favalli sulla sua pagina Facebook. Ma la faccenda potrebbe non finire qui. Durissima la presa di posizione del Codacons, che il primo gennaio ha annunciato presenterà un esposto in procura affinché si dispongano ulteriori indagini e accertamenti anche sotto il profilo penale, nei confronti del gestore e degli ospiti. E affinché si proceda prima di tutto con l’analisi delle immagini, ipotizzando il reato di concorso in epidemia colposa. Un fascicolo non è ancora stato ufficialmente aperto, ci sono tempi tecnici da rispettare e una serie di elementi da valutare. Ma il caso è già più che noto anche alla magistratura, disposizione della quale ci sono già i nominativi di tutti i partecipanti al veglione: non è escluso si decida di procedere con ulteriori approfondimenti, per esempio, sui loro singoli spostamenti. Per capire se fossero tutti e 126 ospiti registrati del resort pernottamento compreso, come prevedono categoricamente le disposizioni governative anti Covid, da dove venissero in quanti si siano mossi — e quando fossero partiti per raggiungere la struttura di Padenghe. Del resto siamo in zona rossa. Non soltanto il Codacons, anche il segretario della Comunità del Garda, Pierluigi Ceresa, nelle scorse ore ha lanciato il suo appello alla magistratura affinché intervenga «valutando ogni aspetto» della vicenda. Aggiungendo che «quanto accaduto lede l’immagine di tanti operatori turistici e albergatori che loro malgrado hanno dovuto interrompere l’attività con danni rilevanti»: quindi non solo «condanniamo quanto accaduto, ma interverremo anche in modo tale che episodi del genere non avvengano più».

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