4 Dicembre 2019

Ferragni e il palco dell’ Ariston È già polemica da retrovia

Signore e signori, buonasera. In diretta dal Teatro Ariston di Sanremo va ora in onda il settantesimo Festival dell’ Ipocrisia Italiana. Ops, dovrebbe essere canzone. Ma per adesso, aspettando che Amadeus sciorini il 6 gennaio il suo cast gorgheggiante, rockeggiante, rappeggiante, quel che va in onda è la polemica da retrovia di cui l’ attesa della kermesse si nutre da sempre, la diatriba su cosa sia giusto e cosa no esibire sul palcoscenico più succulento per bemolle e controversie che la tv di Stato offra alla nazione e di cui viale Mazzini per i dodici mesi successivi si pasce. Al centro della disputa c’ è stavolta Ferragni Chiara in Lucia (ovvero in Fedez) sempre più accreditata come valletta delle cinque sere più lunghe della tv (che ridere, la valletta che fattura in un anno almeno dieci volte più di quanto fatturi il presentatore del festival non s’ era mai vista!). Il Codacons, autorevole associazione dei consumatori, che grandi battaglie ha affrontato per la salvaguardia delle tasche di noi po veri mortali saccheggiati, depredati, raggirati ovunque s’ apra il portafogli o si tiri fuori la carta di credito, dice che la bionda «influencer» sarebbe un cattivo esempio da mostrare al pubblico del festivalone, specie per i giovani già ammagati quotidianamente dalla Circe del web ore ed ore via smartphone. Insomma, se la Rai dovesse perseverare nell’ ipotesi Ferragni e magari fare alla bella cremonese un contratto, Codacons potrebbe anche impugnarlo. Varie le pezze d’ appoggio che l’ emerito consesso di crociati – un tempo dei prezzi, ora della morale – tira fuori a favore del suo severo j’ accuse, puntate su un privato sfruttato a scopo di lucro: le foto del romantico matrimonio siciliano tra la bionda blogger (ancora così dobbiamo chiamarla un’ imprenditrice, pur se di se stessa?) e il pluritatuato rapper, le immagini del frugoletto di famiglia, Leone, esposto ad occhi ingordi ora con il pagliaccetto di quello stilista ora con il costumino da mare di quell’ altro, gli ilari video ritratti vacanzieri tra superpiscina e shottino, la visita guidata della dimora milanese la cui cabina -armadio abbagliò quanto i mosaici di Pompei. Ovviamente non manca la lista dei riscontri economici, riflesso del palcoscenico domestico h24: dalla bottiglietta d’ acqua minerale a 8 euro alle sneakers a 250. C’ è di più: Codacons addita la signora Fedez come soggetto più volte finito nel mirino dell’ Antitrust proprio per quegli ambigui comportamenti che trovano perfino nel piano cottura un trampolino verso il mercato globale. Ovviamente non si fa attendere la replica della bionda, di una sobrietà degna di una che ha studiato tutta una vita per diventare «ceo» delle sue imprese, una risposta nella quale Ferragni si chiede, sì, come mai Codacons perda tempo con lei (invece che occuparsi della salama da sugo?), dove rigetta ogni accusa (dal focolare money -money agli strali dell’ Antitrust) ma cerca soprattutto una via di conciliazione e si dice disposta a qualsiasi chiari mento. Dalla sua parte, intanto, si schiera l’ Unione consumatori che attesta come la Ferragni sia stata la prima ad accettare una carta di regolamentazione contro la pubblicità occulta in quel porto franco che è l’ on line. Si attendono ora sindacati, Camere di Commercio, politici bipartisan e premier Conte. Il Papa, chissà. Certo, non c’ è proprio bisogno di quel Paese dei Balocchi in cui si trasformerebbe l’ Ariston semmai vi entrasse Mangiafuoco-Ferragni: Pinocchio e Lucignolo di modelli «sbagliati» ne trovano di più e di peggio di quanto Codacons non pensi, solo sfiorando con un dito lo schermo dell’ iPhone perché il pc è già roba da vecchi. Un po’ come Sanremo, la tv generalista e Rai1, Villa Arzilla con canone in bolletta. Se questa polemica sanremese vi ha già stufato, ne è pronta subito un’ altra: Paola Ferrari contro Diletta Leotta (altra papabile valletta) con la veterana conduttrice della «DS» che si scaglia contro l’ opzione sulla seducente catanese di Dazn. Stavolta però è questione di lato B e di taglia quinta -coppa D. La forma non è tutto ma conta parecchio. Le forme, poi…

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