22 Ottobre 2020

FERRAGNEZ: CODACONS SI RIVOLGE ALLA CONGREGAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI. AVVIARE PROCEDURA DI “BEATIFICAZIONE” PER FEDEZ E FERRAGNI

 

DOPO MIRACOLI COMPIUTI DALLA COPPIA SU USO MASCHERINE, TERAPIE INTENSIVE E ORA ANCHE CIG

NELL’ATTESA IL PREMIER CONTE FACCIA IL SERIO E SI RIVOLGA AI GIOVANI DEL SERVIZIO CIVILE PER AVVIARE CAMPAGNE A TAPPETO SU MASCHERINE NEI LUOGHI A RISCHIO

Il Codacons scriverà alla “Congregazione per le cause dei santi” del Vaticano chiedendo di avviare le procedure per dichiarare “Beati”, in base alle regole del diritto canonico, Fedez e Chiara Ferragni, in relazione ai miracoli compiuti dalla coppia sul fronte del Covid.
I Ferragnez potrebbero essere gli unici soggetti viventi ad essere dichiarati “Beati” dalla Chiesa e, chissà, magari tra molti anni saranno riconosciuti anche “Santi” – spiega l’associazione – Sono molti infatti i soggetti che attribuiscono loro miracoli, a partire dal Premier Conte che (scegliendo solo loro e non altri influencer o personaggi dello spettacolo con enorme seguito, che avrebbero potuto convogliare il messaggio sulle mascherine con ancora più incisività e senza inutili “autopromozioni”) li ha investiti del compito di convincere i giovani a indossare la mascherina. Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, si è rivolto oggi alla coppia chiedendo un miracolo sulla cassa integrazione. Per non parlare della moltiplicazione dei posti di terapia intensiva, altro miracolo attribuibile ai Ferragnez.
Di fronte a tali incontestabili fenomeni mistici, crediamo esistano tutti gli estremi per avviare nei confronti di Fedez e Chiara Ferragni un formale processo di Beatificazione da parte della “Congregazione per le cause dei santi” del Vaticano.
Nell’attesa che la Chiesa si esprima sul caso, il Codacons chiede al Presidente Giuseppe Conte di avviare sul territorio iniziative davvero efficaci per convincere i giovani ad indossare la mascherina, utilizzando le organizzazioni del volontariato e i ragazzi del servizio civile per fare attività di sensibilizzazione e campagne informative non certo sui social, ma nelle piazze e nelle strade frequentate dai più giovani – conclude l’associazione.

 

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