Come in un effetto domino i guai per Romano Fenati continuano a moltiplicarsi. Ora la procura di Rimini ha formalizzato l’ iscrizione del pilota nel registro degli indagati. L’ ipotesi è di violenza privata (art. 610 del Codice penale), reato grave, ma senza dubbio nettamente più lieve rispetto al tentato omicidio che aveva richiesto l’ associazione dei consumatori il giorno dopo la gara di Misano, in cui Fenati tirò in corsa il freno della moto di Stefano Manzi. Il tutto in rettilineo, dove i due stavano sfrecciando a più di 200 km/h. La procura è andata avanti d’ ufficio (Manzi infatti aveva dichiarato di non voler sporgere denuncia) e indipendentemente dalle richieste del Codacons. Nei prossimi mesi si saprà se opterà per l’ archiviazione o per il rinvio a giudizio. Indagini federali E non è finita. Come è noto la Direzione Gara aveva squalificato Fenati per due gare, penalizzazione poi inasprita dalla Federazione Internazionale che aveva revocato la licenza al pilota ascolano fino a fine 2018. Ora potrebbe arrivare il ricorso da parte di Fenati e del suo entourage, che non escludono di potersi rivolgere al Tas proprio sui metodi di tali provvedimenti. Nel frattempo, dopo che il Team Snipers aveva deciso di rescindere il contratto di Fenati e anche la MV Agusta Forward Racing, ovvero quella che avrebbe dovuto essere la sua futura squadra, si era sfilata, dichiarando di aver rinunciato a lui per il 2019, ora è la Federazione italiana che dopo averlo già sospeso in via precauzionale procede con ulteriori indagini.
giorgia bertozzi

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