Fazio: “Non corriamo rischi” Crollano le vendite di verdura
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fonte:
- Libertà
ROMA – Crollano le vendite di frutta e verdura in Italia, le associazioni dei consumatori – Codacons in testa – attaccano il ministro della Salute Fazio che non ha ancora preso alcun provvedimento serio per impedire che l’ emergenza varchi i nostri confini. Ma lo stesso ministro – parlando ieri a SkyTg24 – ha assicurato che non ci sono rischi e di aver comunque disposto maggiori controlli sui rivenditori di frutta e verdura, circa l’ apposizione del cartellino che indica il luogo di origine della merce posta in vendita, così come ha richiesto agli uffici sanitari di frontiera di potenziare i controlli sugli alimenti importati. «Nel nostro Paese non ci sono pericoli – ha detto il ministro Ferruccio Fazio -, stiano tutti tranquilli. Si può mangiare la verdura, basta lavarla bene. Non è un’ epidemia, c’ è una trasmissione di tipo alimentare. In Italia basta prendere le precauzioni normali. Da noi – ha proseguito – il batterio non c’ è, c’ è solo la possibilità che qualcuno che abbia contratto l’ infezione in Germania torni qui, ma si tratta di contaminazioni a livello locale». Tra l’ altro non è neanche chiaro, ancora, se la trasmissione avviene davvero attraverso la verdura, oppure tramite altri vettori, come per esempio l’ acqua. L’ Istituto superiore della sanità ha effettuato indagini di laboratorio che «non hanno supportato l’ ipotesi di vegetali contaminati quale fonte di infezione». Dal ministero della Salute è stato poi divulgato un piccolo vademecum di precauzioni da osservare in questo periodo, nel quale si rende noto che le norme di prevenzione contro l’ infezione da Escherichia Coli sono quelle consuete igieniche per la sicurezza alimentare. Quindi: «Lavarsi frequentemente le mani dopo aver maneggiato alimenti; lavare a fondo verdure, evitare il consumo di carne cruda; lavare bene coltelli, taglieri e altri utensili usati per la preparazione dei cibi; evitare di utilizzare senza lavare lo stesso tagliere e-o utensili per più alimenti». Intanto gli agricoltori, che stanno subendo i danni maggiori, fanno i conti e preparano iniziative. Oggi in diverse aree di sosta dell’ A1 nel Lazio la Coldiretti di Frosinone distribuirà cetrioli "antipanico" e frutta e verdura made in Lazio. «La psicosi infondata per l’ epidemia di Escherichia Coli – dice la Coldiretti – ha provocato un danno di 20 milioni di euro in una settimana al settore dell’ ortofrutta. Per questo è necessario avviare campagne di informazione». Un crollo delle vendite che il Codacons stima in almeno il 15 per cento, e per questo l’ associazione dei consumatori chiede il blocco delle importazioni. Federconsumatori chiede che si faccia maggiore chiarezza sui rischi, e invita i cittadini a lavare frutta e verdura con appositi disinfettanti antibatterici. Il ministero della Salute ha reso noto che «è stata segnalata la presenza di un batterio di E. coli produttore di tossine su un salame di cervo prodotto in Italia, sul quale si sta procedendo ad effettuare le necessarie indagini: qualsiasi correlazione con l’ epidemia nella zona di Amburgo è comunque altamente improbabile sia per la tipologia del prodotto, sia per la zona di provenienza».
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