8 Settembre 2011

Fazio: nessuna emergenza

Tbc la vicenda «Sul caso Gemelli Regione e Asl hanno agito con prontezza». Ma dai genitori parte una class action

 DA ROMA N on esiste una emergenza per la Tbc in Italia e i bambini coinvolti grazie alla profilassi «non avranno conseguenze»: il ministro della salute Ferruccio Fazio lo ha detto scandendo le parole, con un ritmo di voce più lento, proprio per essere sentito meglio in aula alla Camera. L’ occasione è il question time sulla vicenda dell’ infermiera malata di tubercolosi al policlinico Gemelli di Roma, durante il quale tira le somme di oltre tre settimane di allerta mediatico. Fazio porta i dati: complessivamente i bambini coinvolti nell’ indagine sono 1.708, ad oggi ne sono stati contattati il 95% (1.621). Dei 1.415 già sottoposti ai test l’ 8,6% sono risultati positivi, «sotto l’ indice di bassa incidenza della Tbc nei Paesi sviluppati». Tutti i bambini positivi al test quantiferon sono stati sottoposti ai test della Tubercolina con mantoux e all’ analisi del torace ed entrambi i test sono risultati negativi. L’ unica malata di Tbc nata nel marzo 2011 e ricoverata il 18 luglio al Bambin Gesù è stata dimessa ieri ma è ancora in corso di valutazione un’ eventuale correlazione con l’ episodio dell’ infermiera affetta. Il caso del Policlinico Gemelli resta in ogni caso un evento, secondo il parere del dicastero, rarissimo: in letteratura, ha spiegato il ministro, ne sono stati descritti solo tre casi simili (uno negli Stati Uniti nel 2003 con 613 pazienti coinvolti, uno in Canada nel 2004 con 2 soli pazienti e uno in Giappone nel 2006 con 100 pazienti). Il giudizio complessivo su come è stata affrontata l’ emergenza è positivo: «prontezza e competenza» sono le parole usate da Fazio. È per il futuro si sta predisponendo un nuovo documento di indirizzo che riguarda le strutture sanitarie, compreso il settore della neonatologia. Le norme per i controlli, ha però tenuto a precisare, ci sono già: circolari e linee guida. «Non c’ è da inventarsi – ha detto – assolutamente niente». Una ventina di famiglie, intanto, ha già aderito alla Class Action organizzata dal Codacons per chiedere un risarcimento ai colpevoli: su tutti, asserisce il Codacons, «pesa il danno esistenziale, oltre che biologico».

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