Fazio difende il ticket Il Pd: così privatizzano
ROMA Tornano i ticket sui Pronto soccorso, sia pure dal 2012, secondo la bozza della manovra finanziaria, ed è subito polemica. L’ introduzione del ticket sui codici bianchi, «peraltro già presente in alcune regioni», va a «scoraggiare l’ uso inappropriato del pronto soccorso», dice il ministro della Salute Ferruccio Fazio: «Nella manovra è rifinanziato il ticket del 2011 e si è deciso di reintrodurre, dal 2012, il ticket sui codici bianchi, già presente nel 2007». I ticket riguarderanno non solo i codici bianchi del Pronto soccorso ma anche la specialistica ambulatoriale: «Due settori di spesa cresciuti esponenzialmente negli anni all’ insegna di inappropriatezza e spreco». Sulla questione si è però scatenata una battaglia politica. Il Codacons ha calcolato che il ticket sanitario peserebbe per circa 41 euro a famiglia. Secondo il presidente della Regione Puglia e leader di Sel, Nichi Vendola, il ticket di 25 euro per i codici bianchi in Pronto soccorso, che più colpisce «i poveri» i quali si rivolgono di più alle strutture pubbliche «è una tassa sulla povertà». Margherita Miotto (Pd) aggiunge: «E’ inaccettabile che il governo introduca una nuova tassa, aumentando i ticket che pagheranno i malati, per coprire il buco di bilancio». Condanna dei provvedimenti emersi dalla bozza di manovra economica anche dalla Cgil: «La spesa sanitaria in Italia è già più bassa della media Ue e dei Paesi Ocse. Insistere con i tagli, invece che riqualificare la spesa, vuol dire programmare il disavanzo delle regioni, compromettendo il difficile percorso di risanamento di quelle impegnate nei piani di rientro». Il senatore del Pd e presidente della Commissione d’ inchiesta sul Servizio sanitario nazionale Ignazio Marino vede dietro alle misure del ticket e del blocco del turn over «non solo il controllo della spesa ma anche la volontà di ferire gravemente il servizio sanitario pubblico per arrivare al 2013 con un servizio inefficiente e a una nuova visione che va verso la sanità privata». L’ Udc parla di misura «intollerabile» e l’ Idv di colpo di grazia alla Sanità italiana. E il Tribunale del mlato tuona: «Misura odiosa ed iniqua».
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