29 Novembre 2001

Farmacie, verso il ritorno alla normalità

Incontro decisivo tra l?assessore Armato e i vertici Federfarma
Boscia: la guerra è finita

Farmacie, verso il ritorno alla normalità. L?assistenza indiretta ha le ore contate, in alcuni casi è già finita. Infatti non avevano fatto in tempo a salutarsi i vertici di Federfarma con gli assessori regionali alla Sanità e al Bilancio, Teresa Armato e Luigi Anzalone, che già il tam tam via cellulare tra colleghi era iniziato. L?intesa, storto o morto, sembra sia stata finalmente raggiunta tra i muri spessi di Palazzo Santa Lucia e dovrebbe solo essere ratificata dal sì dell?assemblea degli iscritti di Federfarma. Così già da ieri qualche titolare di farmacia ha già ripreso ad apporre le fustelle sulle ricette, senza sentirsi minimamente in colpa.
L?assessore alla Sanità Teresa Armato ha convocato i vertici dell?associazione sindacale dei farmacisti ieri di buon mattino, a sorpresa. Una telefonata attesa a onor del vero, dopo l?ultima mossa della Regione: l?anticipazione di cassa dei 770 miliardi di mutui stipulati dall?ente in favore degli operatori della sanità. L?ultimo, quello «sbloccante», di una serie di atti che rianimeranno le casse dei farmacisti. Erano già rientrati parte dei 408 miliardi ripartiti alle Asl con la variazione di bilancio e di altri 144 miliardi rallestrati dai fondi residui. I conti fino a giugno, insomma, potranno chiudersi. E con i 900 miliardi destinati dal governo centrale alla sanità campana si potrà gradualmente raggiungere il pareggio. Ma non prima, pare, dell?inizio del 2002. Ma pazienza, dicono i farmacisti: siamo disposti ad aspettare ancora un poco, è la prova che siamo una categoria di responsabili al servizio del cittadino, non di invasati irriducibili.

E del resto la categoria, provata da un monte crediti che ha toccato quota 800 miliardi, ha tenuto duro per un mese, gettando il caos tra i cittadini: i più anziani, malati e senza mezzi finanziari sono stati colpiti duramente. È stato lo sciopero più lungo. E ultimamente la categoria non risultava poi tanto compatta come voleva apparire. Lo dimostra anche la proposta del Codacons mare e sottoscritta da moltissimi farmacisti, in primo luogo dell?Asl 5, di contenere la protesta sono in riferimento ad alcune fasce di medicinali.

E ieri, alla Regione, le facce erano improntate alla cordialità. Non solo quelle degli assessori, ma anche quelle dei presidenti di Federfarma regionale e napoletana, Tommaso Maggiore e Carlo Boscia, e del presidente dell?Ordine, Silvio Catapano. Ci sono tutti i motivi, dunque, per ritenere che l?assemblea di stasera (preceduta da un consiglio direttivo nel primo pomeriggio) porterà a una sospensione dello sciopero.

Avverte Boscia: «Restiamo vigili, ma la guerra è finita. Tanta inerzia precedente non può essere riscattata in un colpo solo. Ma di fronte a fatti concreti la mia intransigenza termina». E continua: «Del resto noi abbiamo solo interesse a riprendere a lavorare. Non facciamo politica ma solo gli interessi della categoria. L?importante è che siamo stati salvati dalla bancarotta. E c`è la promessa della Regione di finalizzare la spesa farmaceutica per il 2002, il che vorrebbe dire che una parte dei fondi sarebbero già destinati alla spesa farmaceutica».

Per Boscia esistono anche le condizioni per far ripartire il tavolo tecnico tra Federfarma, Regione ed Asl per il monitoraggio della spesa farmaceutica. E per tornare a parlare seriamente dell?istituzione, nelle farmacie, del servizio gratuito del Cup (il centro unico per le prenotazioni sanitarie).

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