20 Settembre 2018

Falsi quadri e veri bidoni: boom di truffe

l’ associazione adisa ha uno sportello ad hoc da inizio primavera oltre 100 nuovi casi
Uno sportello dedicato esclusivamente alle truffe, e un centro di documentazione che raccolga le diverse tipologie di raggiri, con lo scopo di capirne evoluzione e ondate e, se possibile, prevenirne gli effetti. È questo che vuol fare Adisa, nuova associazione fondata e presieduta da Gloria Canestrini, avvocato che contro i raggiri, con il Codacons, ha combattuto per una vita. Ma l’ attività di Codacons è ampia, e tocca tematiche anche molto diverse. L’ avvocato Canestrini ha deciso ora di focalizzarsi sulle truffe, che ormai, osserva, sono diventate una mezza emergenza. E lo dice mostrando i fascicoli aperti da primavera ad oggi: saranno 150 casi diversi. Per questo – per correttezza e evidenti motivi d’ opportunità – ha deciso di fare un passo indietro con Codacons, per dedicarsi a questo nuovo progetto. Perché, spiega, «ogni settimana si rivolgono a noi una ventina di persone. Il problema è sentito. E più spesso di quel che so crede, si può fare qualcosa. Magari non sul fronte penale, ma su quello civilistico i modi per limitare gli effetti della truffa talvolta ci sono». Quanto ai raggiri, purtroppo, s’ è fatta una certa esperienza. Perché gliene sono capitati davanti agli occhi di tutti i tipi. Al di là dei più «gettonati», che riguardano telefonia o somministrazione di servizi, ci sono i casi eclatanti. Parecchi. «A primavera – osserva – c’ è stato un boom di truffe sulle auto usate». Sia da privati che da concessionarie (da fuori Trentino): le macchine arrivavano e si fermavano proprio. O arrivavano con la promessa di pneumatici nuovi che si rivelavano essere più vecchi dell’ auto stessa, e amenità simili. E poi c’ è chi ha acquistato in banca, a scopo di investimento un diamante da 10 mila euro, proposto dall’ impiegata di fiducia. Peccato che, al momento di dover rientrare dell’ investimento, le gioiellerie della città le hanno detto che non può valere più di 1.500 euro. La banca si difende dicendo di essere solo un’ intermediaria, l’ expertice sarebbe da far fare a Anversa, ma costa soldi. Insomma, un pasticcio. Ma non è l’ unico passato dallo sportello roveretano. Recentemente sono in aumento i casi di chi acquista mobili che cadono a pezzi appena montati, o di chi acquista viaggi fly and drive, paga per il noleggio dell’ auto e quando arriva a destinazione, trova sì l’ auto, ma la deve pagare di nuovo. O ancora i club di incontri matrimoniali che, quando sono poco seri, chiedono 4-5 mila euro, e magari organizzano un unico incontro in un anno. Oppure la truffa sempre attuale dei quadri venduti per corrispondenza, alla modica cifra di 6 mila euro, ma con finanziamento. Solo che poi a casa arriva una banale stampa, decisamente poco autentica, e delle rate invece decisamente reali. Questo solo per citare i casi più recenti, che la neonata Adisa ha trattato. Perché un dato è chiaro: grandi o piccole, le truffe sono in aumento. E Adisa – che ha anche un sito internet: www.adisainfo.it – vuol dare una risposta: «Fare qualcosa è spesso possibile – spiega l’ avvocato Canestrini – in un terzo dei casi si risolve con la risoluzione del contratto, un terzo con un accordo extragiudiziale, e solo un terzo finsce a processo». Si può fare qualcosa, insomma. «Sì. E lo sportello in via Campagnole 30, aperto ogni mercoledì dalle 17.30 alle 19, accoglie anche senza appuntamento. Ogni settimana abbiamo parecchie persone. Il problema è reale». Ecco il perché dello sportello, ed ecco il perche del centro di documentazione antitruffa: per mettere ai raggi X bidoni e bidonatori.

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