FALLIMENTO MERCATONE UNO
Il mobilificio italiano, recentemente acquistato dalla società Shernon Holding Srl, chiude e lascia senza lavoro circa 1800 dipendenti. Sono inoltre circa 20mila i clienti che avrebbero versato acconti per 3,8 milioni di euro senza mai entrare in possesso della merce.
I FATTI
Il 23 maggio scorso, come si è appreso da notizie di stampa, il Tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato il fallimento di Shernon Holding srl, la società che nell’agosto 2018 aveva acquistato Mercatone Uno, nota catena italiana della grande distribuzione di mobili.
La cessione dei 55 punti vendita era stata proposta dall’Amministrazione straordinaria, nominata a seguito della domanda di concordato preventivo presentata nel 2015 al Tribunale di Bologna dal Gruppo Mercatone Uno, dopo due gare andate deserte ed una lunga trattativa con i soci di Shernon, ritenuta degna di un positivo riscontro da parte del Comitato di Vigilanza del Mise.
Dalle notizie di stampa, è altresì emerso come già nei primi mesi dall’ingresso di Shernon, buona parte dei soci che avevano costituito la società ad hoc per l’acquisizione, fossero fuoriusciti dall’asset societario.
Col passare del tempo, la mancanza di finanziamenti e di liquidità aveva fatto sì che già negli ultimi mesi del 2018 la merce nei magazzini, e di conseguenza nei negozi, cominciasse a scarseggiare. A marzo i punti vendita risultavano sprovvisti di merce e la stessa non è più stata consegnata sebbene già venduta e pagata dagli acquirenti.
In particolare, sarebbero 20mila i clienti che avrebbero versato acconti per 3,8 milioni di euro senza mai entrare in possesso della merce.
A metà aprile, senza darne informazione alcuna, nemmeno al Mise, l’azienda ha presentato istanza di Concordato Preventivo presso il Tribunale di Milano.
Nel corso dell’udienza fallimentare, è emerso come l’amministratore delegato della Shernon, Valdero Rigoni, fosse già stato amministratore di una società dichiarata fallita da parte del Tribunale di Vicenza nel 2014 (la Ctf Italia Srl). Inoltre, l’amministrazione straordinaria avrebbe ricevuto dalla Shernon 10 milioni di euro che sarebbero arrivati dalla cessione da parte della Holding del magazzino di Mercatone Uno a una società americana e non da fondi nella disponibilità della stessa Shernon. Nondimeno, nei mesi di gestione, la Shernon avrebbe accumulato 10 milioni di debiti verso l’erario, con 60 milioni di debiti verso fornitori. Non sarebbe stata versata l’Iva, così come le ritenute d’acconto sui lavoratori.
In particolare, dalla relazione del curatore fallimentare è stato possibile ricostruire come in assenza di credito bancario a causa della “congenita insufficiente patrimonializzazione“, la società si fosse finanziata “omettendo il pagamento degli oneri previdenziali e tributari per 8,7 milioni di euro (ivi incluse le trattenute operate sui lavoratori), non pagando fornitori e locatori di un terzo dei punti vendita per 60 milioni, introitando acconti su ordini da evadere per 3,8 milioni e non onorando le obbligazioni assunte con l’Amministrazione Straordinaria (il debito contabilizzato al 28.02.2019 è di 15.200.000 euro circa)”. In 9 mesi la gestione Shernon ha accumulato 90 milioni di debiti di cui 67 verso fornitori e 8 di oneri previdenziali.
Dunque, il fallimento di Mercatone Uno ha lasciato privi di lavoro i circa 1800 dipendenti, che dall’oggi al domani hanno appreso di non poter più accedere ai locali aziendali, e ha avuto forti ripercussioni anche sulle migliaia di clienti che si erano affidati alla società per l’acquisto di articoli di arredamento, e che ora rischiano di perdere l’acconto versato senza che la merce ordinata gli venga consegnata. Per tutti, si determina un gravissimo danno.
A seguito della sentenza di fallimento, si apre per i creditori della società, tra cui i lavoratori e i clienti, la possibilità di presentare domanda di insinuazione allo stato passivo. Tale domanda è necessaria per portare a conoscenza del curatore fallimentare – che è incaricato di redigere l’ elenco dei debiti e dei crediti dell’impresa, vendere i beni della stessa e ripartirne il ricavato – il proprio credito.
Sulla base dei fatti esposti, inoltre, a quanto si apprende da notizie di stampa, la Procura della Repubblica di Milano avrebbe già avviato un’inchiesta a carico di ignoti con l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta.
Peraltro, in disparte dalla ipotizzata condotta integrante il reato di bancarotta fraudolenta, sembrerebbe che la Shernon, nonostante la piena consapevolezza della impossibilità di far fronte alle obbligazioni assunte, testimoniata dalla assoluta carenza di merce nei magazzini dovuta alla mancanza di finanziamenti e liquidità già negli ultimi mesi del 2018, abbia continuato, come se nulla fosse, ad accettare dai consumatori acconti e pagamenti per merci che, di fatto, non sarebbero e non sono mai state ordinate ai fornitori né consegnate, e non può escludersi che abbia posto in essere consistenti in artifici e raggiri atti a determinare nei consumatori una condizione di errore, idoneo a trapassare il delitto di insolvenza fraudolenta in truffa.
Il Codacons, dunque, ha presentato esposto/denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano per i delitti di insolvenza fraudolenta in truffa.
Nell’ipotesi in cui si arrivi a rinvio a giudizio, tutti i lavoratori del Mercatone Uno e i consumatori danneggiati potranno effettuare la costituzione di parte civile per ottenere il risarcimento dei danni subiti.
L’INIZIATIVA CODACONS
Il Codacons ha deciso ancora una volta di scendere in campo a tutela dei diritti di coloro subiscono un danno in conseguenza dei gravissimi fatti che hanno coinvolto il Mercatone Uno e Shernon Holding srl, sua acquirente, mettendo a disposizione:
– per i lavoratori, la nomina di parte offesa nel procedimento penale di Milano.
– per i consumatori, una denuncia/querela alla Procura della Repubblica di Milano.
Con questi atti si può segnalare la propria posizione agli inquirenti.
Inoltre, a vantaggio di ogni categoria, il Codacons rende disponibile, cliccando qui, un estratto della sentenza di fallimento di Shernon Holding srl, ove si assegna ai creditori e ai terzi che vantano diritti reali e mobiliari su cose in possesso del fallito il termine perentorio di 30 giorni prima dell’adunanza, fissata al 22.10.2019, per la presentazione delle domande di insinuazione.
PER ADERIRE
Puoi aderire all’iniziativa in qualità di dipendente o cliente:
L’iscrizione avviene tramite l’invio di un SMS al numero 4852852 con il testo 203 CODACONS 2018 al costo onnicomprensivo di € 2,03, di cui una parte destinata:
- Alla campagna sociale in favore dell’Associazione Mary Poppins www.assomarypoppins.it che si occupa dei bambini ricoverati nel reparto di oncologia del Policlinico Umberto I di Roma;
- All’Istituto Internazionale di Scienze Mediche Antropologiche e Sociali I.I.S.M.A.S. www.iismas.it attivo nel campo della ricerca medica a favore delle popolazioni più povere dell’Africa, dell’America Latina e del Sud-Est asiatico.
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