FACEBOOK, CODACONS: BENE CHIUSURA PROFILI PERICOLOSI E CHE VIOLANO REGOLE
ORA AZIENDA SI ATTIVI CONTRO PAGINE CHE PUBBLICANO FOTO DI BAMBINI. ASSOCIAZIONE A DISPOSIZIONE DEGLI UTENTI CHE VOGLIONO DENUNCIARE IRREGOLARITA’
Bene per il Codacons la decisione di Facebook di chiudere pagine e profili che violano i regolamenti dell’azienda e possono rappresentare un pericolo per i giovani.
“Da tempo chiediamo al noto social network un giro di vite contro quelle pagine che non solo violano le regole di Facebook, ma possono rappresentare un danno per la collettività , diffondendo messaggi sbagliati o di incitamento all’odio e alla violenza – spiega il presidente Carlo Rienzi – In tal senso ci mettiamo a disposizione degli utenti che possono segnalare al Codacons profili e pagine fuorilegge per le opportune misure da intraprendere al fine di ottenerne la chiusura. Siamo convinti che anche Facebook abbia lo stesso interesse dei cittadini a tutelare i diritti, la sicurezza e il bene comune”.
Il Codacons chiede ora all’azienda di puntare il mirino sull’uso indiscriminato di immagini di minori che viene fatto sui social network, a partire da Instagram, da parte di personaggi noti e molto seguiti dal pubblico. Il primo vip a finire nel mirino dell’associazione è Chiara Ferragni, già oggetto di richiami per messaggi pubblicitari a marchi commerciali contenuti sul suo profilo Instagram.
Nelle settimane scorse il Codacons ha contestato con un esposto al Garante per la privacy e a quello dell’infanzia la pubblicazione sui social network di foto del figlio della nota influencer, in violazione degli artt. 4,7,8 e 145 del D.Lgs. 30.06.2003 n. 196 (riguardanti la tutela della riservatezza dei dati personali) nonché della Convenzione di New York del 20-11-1989 laddove all’art. 16 stabilisce che: “1. Nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza e neppure di affronti illegali al suo onore e alla sua reputazione. 2. Il fanciullo ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o tali affronti”. Anche l’art. 8 delle Regole di Pechino, intitolato “Tutela della vita privata”, prevede che “il diritto del giovane alla vita privata deve essere rispettato a tutti i livelli, per evitare che inutili danni gli siano causati da una pubblicità inutile e denigratoria”.
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