Ex Umberto I, priorità per i cittadini
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fonte:
- La Nuova Venezia
«Macchè 400 camere, si parla di cento stanze. E ovviamente i padiglioni saranno ceduti liberi da ipoteche all’ amministrazione comunale veneziana». Flavio Zuanier, socio di minoranza della Dng, la società proprietaria dell’ area dell’ ex ospedale Umberto I, corregge alcuni dei dati emersi in queste settimane legati al dibattito che approda lunedì in consiglio comunale sull’ exUmberto I. A parlare di 400 camere era stato il consigliere comunale di opposizione Renato Boraso, che ha annunciato di aver presentato con il suo gruppo ben 505 emendamenti all’ accordo e alla variante per l’ ex Umberto I, contestando sia la previsione di albergo, che lo spazio per il commerciale e quanto scritto nell’ accordo riguardo la presenza di ipoteche. Dalla Dng confermano che la realizzazione del parcheggio temporaneo è una soluzione che mette d’ accordo tutti, anche i privati. (m.ch.) di Mitia Chiarin Quattrocento firme in piazza Ferretto ieri mattina, altre diecimila nelle scorse settimane raccolte in negozi e farmacie. Ora l’ obiettivo è di arrivare «presto alle ventimila firme». È, soprattutto, lo stato di degrado e abbandono in cui versa da anni l’ ex ospedale Umberto I, a muovere le penne di quanti firmano la petizione, diretta al sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, sotto lo slogan “Accendiamo le luci della città”. Ieri mattina, al gazebo di piazza Ferretto, quasi quattrocento persone hanno firmato. «Qualcuno arriva lamentando il fatto che sì, in centro di sera c’ è scarsa illuminazione, specialmente in zone come Riviera XX Settembre o via Querini. Ma quando spieghiamo loro che il senso dell’ iniziativa è un’ altro, tutti chiedono una cosa sola», spiega Franco Conte, consigliere comunale Pd, presidente Veneto del Codacons e dell’ Anla, l’ associazione nazionale Seniores di azienda che ha promosso l’ iniziativa con le associazioni Anffas, Avuls, Humanitas Venezia, Lilt, Codacons, San Vincenzo, Amici del cuore e Immagina Mestre di Giuseppe Scaboro. Per qualcuno una operazione d’ immagine, con fini elettorali. Per altri una giusta azione per la città, che vive momenti difficili. «I cittadini chiedono che la politica trovi al più presto una soluzione all’ abbandono dell’ ex Umberto I, oggi solo ricettacolo di degrado», dice Conte assieme a Giulia Brugnone di Humanitas Venezia che segue la raccolta firme con Lando Arbizzani dell’ Ania di Venezia. La petizione entra nel vivo a ridosso del consiglio comunale di domani, lunedì, al Municipio di Mestre dalle 14.30 e che vede tra i punti all’ ordine del giorno proprio la discussione dell’ accordo e della variante urbanistica per definire sia le future funzioni delle tre torri (che chissà quando saranno costruite) ma soprattutto mandare avanti l’ intesa che consentirà al Comune di aprire un parcheggio al posto del “buco nero”e acquisire i padiglioni del vecchio ospedale, per trasformarli in spazi pubblici. Un percorso che arriva in forte ritardo dopo le polemiche per la contrarietà della Municipalità. La petizione chiede di «valorizzare l’ area ex Umberto I per restituirla ai cittadini e sottrarla al degrado», assicurando risorse per sviluppare i luoghi di socializzazione in città. E ancora si chiede di attuare le linee del Piano di assetto del territorio per «promuovere i negozi di vicinato mantenendo attività attrattive come le farmacie», dice Conte e chiede di sviluppare la piccola e media impresa con la Regione. Ieri la petizione è stata firmata anche da Confcommercio e Confesercenti e dal consigliere Udc Simone Venturini. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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