30 Gennaio 2019

Ex popolari, i rimborsi slittano di 45 giorni

VENEZIA Ex popolari, il decreto attuativo per i ristori slitta di 45 giorni. La scadenza fissata dalla legge di Bilancio che aveva creato il Fondo risarcimento per i soci delle ex popolari era domani. Ma il decreto con le regole pratiche per accedere al fondo da 1,5 miliardi slitta di un mese e mezzo. L’ ulteriore mezza doccia fredda per i soci azzerati è stata comunicata ieri a Roma ai rappresentanti di venti associazioni dal sottosegretario al ministro dell’ Economia, Alessio Villarosa (nella foto al vertice ), dei Cinque Stelle, al ministero dell’ Economia. Che ha annunciato anche lo sdoppiamento dei decreti: entro una settimana arriverà il primo con il modulo d’ accesso al fondo, insieme a una bozza del decreto attuativo per raccogliere le osservazioni. In tempo per avere un testo su cui discutere nell’ assemblea del 9 febbraio a Vicenza, al Palasport Palladio, con i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.Lo slittamento, secondo le associazioni, è stato spiegato da Villarosa con difficoltà tecniche, con la necessità di coordinare le strutture del ministero dell’ Economia con la Consap, la società di assicurazione pubblica che, è l’ annuncio di ieri, si occuperà dei risarcimenti. La richiesta di risarcimento dovrebbe esser presentata con una piattaforma on-line, recuperando i documenti necessari attraverso il Fondo interbancario dei depositanti. Da allegare alla domanda dovrebbe essere solo l’ attestazione Isee per i risparmiatori sotto la soglia dei 35 mila euro, che avranno precedenza nei rimborsi, secondo lo schema del 30% con un tetto di 100 mila euro. «Il sottosegretario Villarosa ha mostrato massima disponibilità, ma ci aspettavamo l’ attuazione entro fine gennaio e c’ è preoccupazione, anche per i molti piccoli imprenditori che attendono i risarcimenti per far fronte alle ingiunzioni», sostiene Patrizio Miatello dell’ associazione Ezzelino. «C’ è delusione per il ritardo: andando avanti così, con i 180 giorni per le domande, si va a settembre e i rimborsi non arriveranno che con la Befana 2020. Ma va riconosciuto a Villarosa la disponibilità a prendere in considerazione i temi della rivalutazione legale del valore delle azioni, del diritto degli eredi al risarcimento e dell’ esenzione fiscale sui rimborsi», sostiene Franco Conte del Codacons. «Nel frattempo – aggiunge Barbara Puschiasis, dell’ associazione friulana Consumatori attivi – abbiamo chiesto di risolvere i problemi collegati, a partire dalle compensazione delle ‘baciate’, per evitare di bruciare risorse del Fondo».

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