4 Luglio 2002

Euro-prezzi da brivido



PISA ? Portafogli chiusi, peccati di gola archiviati, acquisti sospesi…. Un incubo? No, un modo per protestare contro l`aumento indiscrimato dei prezzi a seguito dell`introduzione dell`euro, diventato l`ultimo flagello del bilancio familiare degli italiani. Con questo obiettivo è stato proclamato per domani, 5 luglio, dall`«Intesa dei Consumatori» (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) «lo sciopero della spesa», durante il quale, tutti i cittadini sono invitati ad astenersi da qualsiasi tipo di acquisto. Secondo i rilievi delle associazioni il costo della vita «reale» è aumentato almeno del 7% e non del 2,5% come dichiarato dall`Istat.
E se la giornata sarà meno dolce senza brioche e cappuccino, qualcuno spera che questa protesta serva a far cambiare qualcosa. «Non acquisterò niente ? dice Gino Sbrana, pensionato ? l`euro è stata la rovina dei pensionati. Il mio assegno è di 700 euro. Non riesco più ad arrivare alla fine dele mese, è rincarato tutto in maniera impressionante. Spero che tutti i pisani aderiscano alla protesta». «Un giorno è poco ? rincara Maria Marchetti, casalinga ?. Certi negozi dovrebbero trovarsi con le casse vuote proprio come i nostri portafogli. Per mesi tutti hanno detto che i prezzi non sarebbero aumentati e invece è stato tutto un cambio al rialzo». Inflazione galoppante oppure no? L`Istat frena, ma il Codacons è di parere opposto. «Il tasso di inflazione va calcolato ? incalza Roberto Pardini, ingegnere ? sui beni di largo consumo, non su fiammiferi e candele. I prezzi sono lievitati e i soldi non bastano più».
«Credo che gli esercenti ? dice Cirano Testai, pensionato ? non aspettassero altro per aumentare tutto. Per tanta gente arrivare alla fine del mese è diventato un percorso a ostacoli». Un euro qua, uno là ed ecco che l`elenco delle spese si allunga a dismisura.
«Con le `vecchie cinquantamila` ? afferma Laura Meliani ex commerciante ? prima si compravano tante cose ora, si volatilizzano dal portafoglio in un attimo. Per non parlare dei cosiddetti beni voluttuari: sono una lettrice di libri gialli e ho riscontrato un aumento di quasi due euro rispetto al vecchio prezzo». «Un pò i beni largo consumo ? osserva Franca Di Millia, ex dirigente ? sono saliti alle stelle, un pò l`entrata dell`euro fa sembrare i prezzi dimezzati ed ecco che la corsa al Bancomat è continua. I soldi non bastano mai, risparmiare è impossibile». «Anche la colazione al bar è aumentata ? conferma Roberto Tosi, consulente assicurativo ? e la `durata` delle vecchie centomila si è quasi dimezzata. Tutte le persone che conosco non fanno altro che lamentarsi di questa corsa al rialzo». Uno slalom fra i prezzi ritoccati all`insù, nella speranza di trovare l`isola felice dove la conversione è stata fedele al centesimo (a proposito, dopo la precisione delle prime settimane, li avete più visti nei listini dei prezzi?). Portafogli vuoti, Bancomat prosciugati: «lo sciopero della spesa» servirà a cambiare qualcosa?


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