Europa e Usa affrontano l`allarme greggio
- fonte:
- Il Mattino
I consumatori stimano un aumento di 450 euro a famiglia De Castro: vigileremo sui rincari
Poco cambia: 100,09 (il nuovo record toccato durante le contrattazioni ) o 99,12 (la chiusura di ieri) per il petrolio è comunque un prezzo senza precedenti – pari (considerata l`inflazione) ai livelli toccati durante la rivoluzione iraniana del 1979. Ieri la spinta al rialzo è arrivata dai dati sulle scorte di greggio negli Usa, che hanno mostrato un calo di 4 milioni di barili, contro le stime di una flessione di 840.000 barili. Non che manchino le crisi anche oggi. Il focolaio più pericoloso è in Nigeria, dove il Movimento per l`emancipazione nel Delta del Niger (Mend) con una mail inviata all`Ansa ha ribadito che “il nostro obiettivo resta quello di paralizzare in un colpo solo il 100% dell`esportazione di greggio della Nigeria“. Il portavoce del Mend, Jomo Gbomo, scrive che “le principali fazioni del Mend sono tornate insieme e costituiscono una formidabile forza pronta a combattere contro l`ingiustizia e la criminalità“. Ma le crisi prima o poi rientrano mentre stavolta a sostere i prezzi c`è la crescita dei consumi dei giganti asiatici, Cina e India in testa, al punto che l`Aie, l`Agenzia internazionale per l`energia, già vede per l`oro nero il traguardo dei 150 dollari al barile – ovvero dei 100 euro al cambio attuale – “in uno scenario di fortissima crescita in Cina e India“; mentre l`istituto economico tedesco Diw si spinge più in là: “Nei prossimi cinque anni il prezzo del greggio arriverà a 150 dollari e in dieci anni a 200 dollari“. L`allarme per il caro greggio è planetario. Tanto che il presidente degli Stati Uniti, George Bush, ha messo in programma per oggi un incontro con il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, e con il segretario al Tesoro, Henry Paulson, per fare il punto sulla corsa record delle quotazioni del petrolio, oltre che più in generale sullo scenario dell`economia. Bush si è infatti dichiarato preoccupato per l`attuale andamento del prezzo del petrolio, assicurando però che non verranno intaccate le riserve strategiche del Paese. Preoccupazioni arrivano anche dall`Unione europea. “Il prezzo del petrolio aumenta in modo deciso e, se questo aumento continuerà, ovviamente ci sarà un impatto sulla crescita“, ha infatti dichiarato Amelia Torres, portavoce del Commissario Ue agli Affari economici, Joaquin Almunia. Insieme alle preoccupazioni dei politici, arrivano anche le stime delle associazioni dei consumatori: per il Codacons, il petrolio a 100 dollari significa una stangata da 450 euro all`anno per ogni famiglia, di cui 160 euro per la benzina e 240 per luce, gas e riscaldamento. Più pesante il bilancio stilato da Adusbef e Federconsumatori, secondo le quali “la ricaduta“ sulle famiglie sarà di 480 euro, mentre Coldiretti lancia l`allarme sui maggiori costi a carico del settore agricolo, sui quale però il governo ha intenzione di vigilare: “Vigileremo con severità affinchè fenomeni speculativi non vadano ad avvelenare il già difficile capitolo dei costi dei carburanti“, ha assicurato il ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro. Sulla durata e consistenza del picco del petrolio, invece, i pareri sono discordi. “Siamo veramente entrati in un`era del petrolio caro. Le nostre economie dovranno abituarvisi“, ha detto il ministro dell`Economia francese, Christine Lagarde, mentre Pasquale De Vita, presidente dell`Unione petrolifera, conserva la speranza che quella attuale sia soltanto una fiammata: “Bisogna vedere quanto dura questo picco, dovremmo augurarci che sia una punta e non una conferma della tendenza al rialzo“. Ma sembra appunto soltanto un augurio e non la convinzione di un esperto.
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