Euro, un anno dopo: rincari e polemiche
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fonte:
- Libertà
Dodici mesi di aumenti dei prezzi, il lamento dei consumatori
Roma – Un anno vissuto pericolosamente. Il primo dell`euro, sul fronte dell`inflazione e in generale dell`aumento del costo della vita, è stato un anno sicuramente difficile e con molte complicazioni. La moneta unica europea si è infatti trovata in mezzo a due schieramenti contrapposti: da una parte le istituzioni internazionali, a iniziare dalla Banca centrale europea (Bce), che ne difendevano la scarsa incidenza sugli aumenti dei prezzi; dall`altra le associazioni dei consumatori e, a onor del vero, una buona parte dell`opinione pubblica europea, che lo indicava come la prima fonte dell`aumento del costo della vita (con punte record nei settori della ristorazione e del divertimento). Una battaglia che i consumatori, in Italia, hanno iniziato da subito di fronte ad un andamento dei prezzi che puntava decisamente al rialzo.
Già a febbraio, quando ancora non era terminato il periodo di doppia circolazione, Adiconsum, Codacons ed Unione Consumatori additavano nella moneta unica il responsabile di un esborso aggiuntivo annuo per famiglia di circa 500 euro e suonavano il campanello d`allarme di un tasso d`inflazione che, a fine 2002, avrebbe potuto attestarsi al 3%. Una polemica che non ha accennato ad attenuarsi e che è stata solo parzialmente smorzata dalla Banca d`Italia. Neppure il sopraggiungere dell`estate ha smorzato i toni. A luglio le organizzazioni di tutela del consumo hanno sferrato l`attacco più massiccio: sciopero della spesa indetto dall`Intesa dei Consumatori e contestazione aperta all`Istat per la composizione del paniere che l`Istituto utilizza nelle rilevazioni che servono a fissare il tasso di inflazione. Con stime sul carovita, da parte delle organizzazioni dei consumatori, in continua ascesa: i 500 euro di spesa annua in più per ogni famiglia di febbraio, diventano 750. Ad agosto scatta l`allarme caro-ombrellone: il prezzo medio di un lettino o di un parasole per una giornata passa – secondo il Codacons – dalle vecchie 12mila lire del 2001 a 7 euro, pari a 13.553 lire. Con la fine dell`estate la moneta unica europea torna protagonista dei rincari. Questa volta è il caro-scuola a coinvolgerlo, anche se da più parti si tiene a precisare che le maggiori spese per gli alunni di qualsiasi livello scolastico sono da attribuire soprattutto agli aumenti delle rette e delle tasse e non a quello del classico corredo di inizio anno. Ora, con il Natale, è arrivato pure il ?caro bambinello?: Codacons, in base ad un`indagine compiuta nei mercatini, denuncia che il costo dell`indispensabile statuetta di Gesu bambino per il presepe è arrivato a 7 euro.
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