Euro, protesta contro i rincari
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fonte:
- Gazzetta di Parma
Oggi sciopero della spesa. L`Istat nel mirino delle associazioni dei consumatori
ROMA – Vietato mettere la mano al portafoglio. Le associazioni dei consumatori italiani scendono sul piede di guerra contro gli euro-rincari, per dire basta agli arrotondamenti selvaggi che da gennaio ad oggi hanno fatto lievitare i prezzi di ogni bene.
Invito quindi a tutti a incrociare le braccia dunque, disertando negozi, supermercati e quant`altro.
Se aderissero tutti i cittadini, il danno provocato in una sola giornata ai commercianti sarebbe di 700 milioni di euro.
L`iniziativa è stata lanciata dalle quattro associazioni dei consumatori, Adoc, Aduseb, Codacons e Federconsumatori, stanche – dicono – di essere prese in giro dall`Istat che indica un`inflazione a giugno del 2,2% quando invece la realtà è ben diversa. Secondo i loro ultimi dati, tra changeover e aumenti occulti la «mazzata» per le famiglie italiane sarà compresa tra i 620 e i 750 euro in più di spesa l`anno.
Ecco che i prezzi di ortaggi e legumi lievitano del 15%, del 5% quelli della frutta o del 3,4% le corse dei taxi; si va dall`acqua che costava 1.500 lire ed oggi è a 0,80 euro (1.549 lire, pari al 3,3% in più) al caffè passato da 1.200 lire a 0,80 euro, con un più 29%. L`impatto della nuova moneta è dello 0,6% sull`inflazione. La sensazione che tutto sia aumentato è vera ma – si difende l`Istat – è più facile accorgersi della variazione all`insù dei prezzi dei pomodori piuttosto di quelle all`ingiù delle bollette del gas che arrivano una tantum e che per la maggior parte sono pagate direttamente dalla banca. Del resto i dati statistici del famoso paniere di riferimento, vengono verificati su 12 mesi, mentre gli aumenti sono stati registrati su 5 mesi ossia da quando c`è la nuova moneta. E` l`arco temporale dunque quello che fa la differenza ma non solo, perché spiegano dall`Istat, la voce alimentare sulle tasche degli italiani pesa solo per il 20% del totale. Tutto vero ma, tanto per non sbagliare, le principali associazioni dei consumatori con l`Eurispes hanno deciso di costituire un «paniere ombra» per monitorare l`esborso effettivo delle famiglie articolato per tipologie di spesa. Si tratta per l`esattezza di sei panieri: alimentazione, tariffe-servizi, tempo libero, sanità, beni di lunga durata e banche e assicurazioni. Questo in attesa che l`Istat, davanti alla cui sede oggi ci sarà un sit-in, adegui le proprie rilevazioni «rigide e medioevali» ed introduca voci di spesa mancanti. Ma cosa dicono le associazioni dei commercianti? Gettano acqua sul fuoco. Secondo Confesercenti i prezzi non sono lievitati ed escludono che qualcuno abbia fatto il «furbetto».
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