Estimi, ok alle nuove revisioni
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fonte:
- Corriere del Mezzogiorno
LECCE – Oggi sugli estimi catastali il Tar di Lecce discuterà il ricorso presentato da Codacons, Adoc e Adusbef. Le associazioni dei consumatori ai giudici amministrativi chiedono l’ annullamento delle due delibere, approvate nel 2010 dalla giunta guidata dal sindaco Paolo Perrone, con cui il Comune diede incarico all’ Agenzia del Territorio di riclassificare gli estimi catastali sui fabbricati. In attesa della decisione del Tar, il sindaco ieri ha annunciato che «le attuali microzone non rispondono più all’ attuale assetto del territorio comunale. Il Comune intende affrontare la questione degli estimi castali indipendentemente dall’ esito del ricorso presentato al Tar». Ha aggiunto: « Per questa ragione ho dato indirizzo ai competenti uffici comunali affinché il Comune si possa dotare con immediatezza di nuove zone censuarie in quanto quelle in vigore – che vennero identificate nel 1998 – non rispondono più all’ attuale assetto del territorio comunale. Ho dato mandato di avviare un procedimento coinvolgendo gli ordini professionali, le associazioni e tutti i soggetti che potranno offrire il loro contributo di idee e di proposte al fine di condividere le scelte legate allo sviluppo del territorio. Intendo ristabilire un principio di giustizia attraverso la revisione delle microzone censuarie, per garantire eque condizioni a tutti i cittadini leccesi proprietari di immobili». Il Comune ha presentato ricorso al Tar contro l’ Agenzia del Territorio per chiedere la sospensione delle cartelle. Il 14 marzo, davanti alla commissione tributaria, saranno discussi i primi ricorsi dei cittadini. Tornando al ricorso delle associazioni, «il procedimento sugli estimio è fortemente viziato perché quelle che vengono definite microzone arrivano in realtà a coprire il 95% del territorio urbano e mettono sullo stesso livello gli immobili del quartiere San Pio con le ville del quartiere San Lazzaro, la zona di Santa Rosa con la zona Salesiani, il quartiere ferrovia con le nuove costruzioni di viale Aldo Moro». Non solo. Per i ricorrenti «l’ aumento generalizzato della classe di ogni singolo immobile è stata decisa senza effettuare alcun sopralluogo e senza porre in essere alcuna attività di controllo preventivo delle condizioni, sia dell’ immobile stesso sia della zona in cui è inserito». S. A. RIPRODUZIONE RISERVATA.
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