Estimi catastali, il Tar boccia la sospensiva
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fonte:
- Corriere del Mezzogiorno
LECCE – Il primo round della battaglia legale sulla rivalutazione degli estimi catastali, che vede coinvolti Codacons, Adoc, Adusbef e, su altri due fronti, Comune di Lecce e Agenzia del Territorio, è andato in scena ieri mattina dinanzi al Tar che, acquisito un robusto dossier dall’ ex Ufficio del Catasto, ora dovrà fissare l’ udienza di merito, attesa entro l’ estate. Tale e tanto è il materiale depositato dall’ Agenzia del Territorio, attraverso l’ avvocatura dello Stato, che le associazioni dei consumatori presenteranno certamente motivi aggiunti e impugneranno altri atti. Ieri, la prima sezione del Tar leccese, presieduta da Antonio Cavallari, con Patrizia Moro relatore e Roberto Michele Palmieri quale terzo componente del collegio, ha esaminato sia il ricorso delle associazioni per l’ annullamento delle delibere di giunta comunale che diedero l’ input alla rivalutazione degli estimi, sia quello del Comune di Lecce contro il diniego opposto dall’ Agenzia del Territorio alla sua richiesta di sospendere il riclassamento. «Non ci sono stati neppure i presupposti per esaminare la nostra istanza di sospensiva rispetto agli atti del Comune – chiarisce l’ avvocata Luisa Carpentieri, responsabile dell’ ufficio legale del Codacons – e quindi, alla luce del fatto che dovremo presentare motivi aggiunti, quindi impugnare ulteriori atti, il Tar fisserà l’ udienza di merito che dovrebbe tenersi entro l’ estate. Sembra piuttosto chiaro che la vicenda potesse essere gestita meglio sia dal Comune sia dall’ Agenzia del Territorio». Codacons, Adoc e Adusbef avevano, per la verità, impugnato anche l’ intera procedura di riclassamento e quella relativa alla individuazione delle microzone. La vicenda del riclassamento degli estimi trae origine da due deliberazioni di giunta comunale, la 639 del 29 luglio 2010, con cui si diede il via libera alla rivalutazione, e la 746 dell’ 11 ottobre 2010 emanata per integrare la prima. In seguito l’ Agenzia del Territorio procedette a riclassare gli immobili e a notificare i relativi avvisi ai proprietari. Con l’ arrivo delle prime lettere è scoppiato il caso. Le associazioni sono insorte mettendo in risalto che la perequazione catastale innescata dai dispositivi della giunta avrebbe avuto come automatica conseguenza l’ impennata delle imposte sugli immobili, non ultima l’ Imu. Da qui il ricorso al Tar. RIPRODUZIONE RISERVATA.
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