20 Gennaio 2010

Esposto sul Cittadella “Il segretario Aipo non si può processare”

ALESSANDRIA Il processo non si può fare: sono state archiviate le indagini di cui non è stata chiesta la riapertura a carico degli imputati. Questa, in sintesi, la motivazione della sentenza predibattimentale pronunciata ieri dal giudice unico Milena Catalano che ha chiuso il procedimento (le precedenti udienze non erano andate oltre le fasi preliminari) a carico di Michele Presbitero di Milano, segretario generale dell’ Autorità del Bacino del Po dal 2002 al 2007. Era stato incriminato per «pericolo colposo di inondazioni in relazione all’ omissione d’ atti d’ ufficio non essendosi attivato celermente per far abbattere il ponte Cittadella che genera pericolo di esondazioni». L’ accusa era estesa a Roberto Passino di Roma che ricoprì analogo incarico dal ‘ 95 al 2000. Per lui è scattata la prescrizione: si doveva formalizzare ieri, non è avvenuto per un ennesimo errore di notifica degli atti. La decisione è stata rinviata al 6 luglio ma si prevede analoga sentenza del giudice. I funzionari tramite i difensori Fabrizio Gobbi, Giancarlo Triggiani, Riccardo Villata, hanno sempre sostenuto che non spettava loro l’ abbattimento del ponte. Il Codacons si era costituito parte civile con Cristina Giordano. Ora l’ Associazione «Amici di Rovereto», che col suo esposto aveva dato origine alla causa, valuterà la possibilità di presentarne un altro. Sostiene che: «La mancata messa in sicurezza della città non è imputabile solo al ponte (già abbattuto, ndr) ma anche ad un pilastro della tangenziale costruito alla foce del rio Loreto, alla mancata realizzazione delle casse di espansione e all’ assenza di 800 metri di argine sulla sponda sinistra».

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