Esposto del Codacons sui cartelloni pubblicitari e il ritardo nei lavori
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fonte:
- Corriere della Sera
Esposto del Codacons sui cartelloni pubblicitari e il ritardo nei lavori
Quanto durerà ancora? Per quanto tempo i cartelloni pubblicitari continueranno a nascondere i Caselli Daziari dei Bastioni di Porta Venezia? C?è chi dice sei mesi, chi parla di sette. E c?è chi teme invece un anno o anche più. Intanto i cittadini si lamentano, rinnovando la polemica sui ritardi nei lavori di restauro, «prolungati di proposito da imprese che lavorano a singhiozzo», e sollecitando interventi. Contro il degrado e a tutela della sicurezza dentro e attorno ai cantieri. Come se non bastasse il Codacons, il coordinamento delle associazioni dei consumatori, ha avanzato il sospetto che quei cartelloni «siano un modo di fare pubblicità aggirando le normative vigenti», al punto da ipotizzare «il reato di truffa e di abuso d?ufficio». Per questo motivo l?organizzazione ha deciso di presentare «un esposto alla Procura della Repubblica di Milano, chiedendo di verificare se esistano responsabilità e se siano stati violati i decreti legislativi in materia di beni culturali e ambientali». I cittadini, continua un comunicato di Codacons, «hanno tutto il diritto di vedere le bellezze della propria città e di usufruire, anche visivamente, del patrimonio artistico esistente che non può essere arbitrariamente nascosto».
Accuse che vengono definite «infondate», e quindi respinte in blocco, da Antonio Marinoni, presidente dei panificatori milanesi. E? stata la sua associazione ad assumersi l?impegno del recupero dei Caselli daziari, «senza alcun contributo da parte degli enti pubblici», tiene a precisare. Fin dall?inizio, spiega Marinoni, «abbiamo detto che i soldi raccolti con la pubblicità sarebbero serviti per coprire una parte dei costi del restauro, che ammontano a cinque milioni di euro. Con le affissioni pubblicitarie, è bene che si sappia, riceviamo ogni mese centomila euro».
In merito invece ai tempi, il presidente dei panificatori, assicura che «il 7 dicembre presenteremo i Caselli restaurati. E per quella data i cartelloni spariranno. Anzi, se possibile, anche prima».
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