13 Agosto 2010

Esondano il Lambro e il Seveso Strade chiuse, sfollate 10 famiglie

Da pagina 1 Alle otto del mattino il fiume diventa un lago di fango che inonda il parco Lambro, dilaga sporco nei prati, si infila nelle cantine del «Centro ambrosiano di solidarietà» in via Marotta e nel locale «Capanna dello zio Tom». Scatta l’ allerta e centinaia di sacchi di sabbia vengono ammassati lungo le vie della periferia Est della città, dai quartieri di via Palmanova fino a Ponte Lambro. Ponti chiusi, strade bloccate. Per una mezz’ ora sale anche il livello del Seveso e fa temere un secondo fronte d’ emergenza in zona Niguarda. Le situazioni più critiche dell’ esondazione sono però più a Nord, in Brianza, da Renate (dieci famiglie devono lasciare le proprie case e quasi due metri d’ acqua irrompono nelle cantine), a Triuggio (scantinati sott’ acqua e una casa evacuata). Il giovedì nero, nel cuore di questo agosto grigio e nuvoloso, si chiude con una schiarita nel pomeriggio. E una nuova allerta per questa mattina e per domani. E’ il risultato di un’ agosto con pioggia record: un livello di precipitazioni che non si registrava da decenni. Fiume in piena Immagini dalla piena: dal Parco Lambro di Milano (sopra) a Cologno Monzese(Del Puppo e Mascolo) «Dai, tira su, rapido». Gli uomini della Protezione civile hanno lavorato in via Camaldoli dalle prime ore del mattino. Lì, alle spalle delle ultime case di Ponte Lambro, l’ acqua fangosa del fiume è stata contenuta con cinquecento sacchi di sabbia. Il piano d’ emergenza è scattato con la chiusura di via Licata (che attraversa il Parco Lambro) e via Fantoli (che passa sotto la tangenziale tra il quartiere Mecenate e Monluè). Entrambe le strade sono state riaperte nel pomeriggio. Per qualche ora il Comune ha anche ordinato la chiusura dei ponti sul Lambro in via Vittorini e via dell’ Aviazione, mentre vigili del fuoco e uomini della protezione civile controllavano il livello dell’ acqua sotto tutti gli altri ponti. Interventi per aspirare l’ acqua dai tombini anche in zona Niguarda, dove l’ esondazione del Seveso è stata minima e l’ emergenza è rientrata poco dopo le nove. Ametà pomeriggio il vicesindaco Riccardo De Corato ha riassunto gli interventi della giornata: «Vigili del fuoco, vigili urbani e Protezione civile hanno risposto a centinaia di chiamate, prestando soccorso per allagamenti domestici o ascensori bloccati, e sono intervenuti per garantire la viabilità. L’ emergenza è stata gestita con prontezza grazie al coordinamento del "sistema Milano"». Il Codacons invita però tutti i cittadini che hanno avuto danni a chiedere un risarcimento: «La responsabilità – ha spiegato il presidente dell’ associazione, Marco Maria Donzelli – è di chi non fa investimenti in canali scolmatori, vasche d’ esondazione, pulizia degli alvei e delle fognature. Non siamo di fronte a casi eccezionali, ma ad eventi che si ripetono da decenni». A Renate dieci famiglie sono state ospitate nell’ oratorio e nel pomeriggio gli abitanti lavoravano con i pompieri per rimuovere acqua e fango dalle cantine. Lì è straripato un affluente del Lambro, il torrente Bevera, e l’ elenco dei danni è pesante: nelle cantine sono stati distrutti motorini, automobili, strumenti agricoli, merce varia. Scene simili, ma con danni più limitati, a Usmate Velate, Besana Brianza, Triuggio, Cologno Monzese (dove il Lambro ha danneggiato alcune coltivazioni). In serata poi un fulmine ha incendiato una casa abbandonata nel Comune di Segrate. Previsioni meteo: allerta media per la notte e per questa mattina, con qualche rischio anche per domani.

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