Ergastolo per il barelliere che uccideva i pazienti
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fonte:
- Giornale di Sicilia
Ergastolo per Davide Garofalo, 46 anni di Adrano, coinvolto nell’inchiesta «Ambulanza della Morte», accusato di omicidio aggravato e estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’uomo avrebbe provocato la morte in qualità di barelliere, dopo avere iniettato aria nelle vene, tre pazienti: si tratta di due uomini e una donna. Secondo la Procura, ha agito cosi perchè puntava a guadagnare i 200- euro di «regalo» che la famiglia del de- gli avrebbe dato per la vestizione della salma. Soldi che sarebbero stati poi divisi con i clan mafiosi di Biancavilla e Adrano La sentenza è stata emessa, nel primo pomeriggio di ieri, dai giudici della prima sezione della Corte d’assise di Catania.Garofalo ha assistito, in videoconferenza dal carcere di Siracusa dove è detenuto, alla lettura della sentenza. La pubblica accusa rappresentata dal sostituto Andrea Bonomo, in sede dibattimentale, aveva chiesto la condanna dell’imputato a 30 anni di reclusione. Inoltre la Corte ha condannato Garofalo all’isolamento diurno per un anno e due mesi ed al pagamento delle spese processuali e di mantenimento in carcere. Interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e decaduto dalla patria potestà; deve risarcire tutte le parti civili costituitesi in giudizio: complessivamente circa 400 mila euro ai familiari delle vittime, all’Asp di Catania, al il Comune di Biancavilla, alle le associazioni «Consitalia», «Codacons», «Articolo 32- «Obiettivo Legalità», «Asso- Italiana per i diritti del malto e del cittadino», associazione antiracket «Libera Impresa». andato il processo – afferma l’avvocato di parte civile Alfina D’Oca aspettavamo una condanna, perché le consulenze medico legali non hanno lasciato dubbi in ordine alla responsabilità». legale di Garofalo, l’avvocato Turi Liotta è pronto all’appello ma prima vuole leggere le motivazioni che hanno portato alla condanna all’ergastolo per il suo assistito. Sul caso hanno indagato i carabinieri della compagnia di Paternò e del comando provinciale di Catania.Nell’ambito dello stesso procedimento è imputato, per un altro decesso, il barelliere Agatino Scalisi, ma il processo, che pure si celebra con il rito abbreviato, non è stato ancora definito. Nel corso delle udienze è stato ascoltato in videoconferenza, qualità di testimone di giustizia anche Luca Arena, che denunciò la vicenda al programma televisivo le «Iene». Nel 2012, secondo il collaboratore, iniziarono gli accordi con le associazioni di tipo mafioso, poiché la quantità di lavoro che erano riusciti a svolgere in poco tempo aveva attirato la loro attenzione. Le associazioni mafiose del territorio attive a Paternò, Biancavilla e Adrano, imposero la loro gestione alle ambulanze e la presenza di Davide Garofalo e Agatino Scalisi.
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