Eredità e donazioni meno care
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fonte:
- la Repubblica
La Camera approva la detassazione insieme alle altre misure del collegato
ROMA – Ereditare costerà meno. La Camera ha approvato ieri, con il voto
favorevole anche dell’opposizione, l’attesa riforma delle successioni con
la quale, dopo il via libera definitivo atteso dal Senato, il 60% degli
italiani diventerà esente dall’imposta.
La riforma è contenuta nel
collegato fiscale alla Finanziaria dello scorso anno che ieri ha ottenuto
il sì di Montecitorio: quasi una “Finanziaria parallela” che in 101
articoli cumula 2.700 miliardi di sgravi per imprese e famiglie. Nel
provvedimento varato: la restituzione del contributo per il medico di base
pagato nel ’93 nella misura di 68 mila lire, la possibilità di detrarre le
spese sostenute per baby sitter, colf e infermieri. Notevoli le
agevolazioni per le imprese e le banche per favorirne il riordino
societario e l’adeguamento del patrimonio in bilancio.
La “tassa sul
morto”. Il piatto forte resta la riforma delle eredità. Si tratta di una
vera e propria rivoluzione che scatterà, retroattivamente dal 1 luglio di
quest’anno, e che cancella il sistema di tassazione progressivo basato su
scaglioni (dal 3 al 33%) ed introduce un nuovo sistema proporzionale che
prevede tre sole aliquote a seconda del grado di parentela del defunto:
per coniuge e figli il 4 per cento, per parenti collaterali fino al terzo
grado (sorelle, zii e nipoti) il 6 per cento, per estranei e parenti oltre
il terzo grado l’8 per cento.
Cambia anche il sistema di calcolo,
introducendo un notevole alleggerimento fiscale: la tassa non sarà più
calcolata sull’intero asse ereditario ma sarà rapportata al valore della
quota ereditata.
La franchigia. Il riflesso maggiore di questa nuova
impostazione si scaricherà sul beneficio della franchigia che oggi è di
350 milioni sull’intero asse ereditario e che, con il nuovo provvedimento,
varrà per ogni singolo erede. La franchigia sale inoltre ad un miliardo se
ad ereditare è un minore o un disabile. Nell’asse non entreranno Bot e
Cct.
Le donazioni. Cambia anche la disciplina delle donazioni: oggi
vengono tassate come le eredità; con la nuova legge, con l’obiettivo di
facilitare la sistemazione delle situazioni patrimoniali ancora in vita,
le tre aliquote scendono al 3 per cento per i figli, al 5 per i
collaterali e al 7 per gli altri.
Un occhio particolare andrà alle
donazioni che investono il trasferimento di immobili e imprese. Le
donazioni, dirette o indirette, finalizzate all’acquisto di immobili o
aziende (è il caso dei genitori che acquistano un appartamento o un
negozio per i figli) saranno esentate dalla tassa di donazione ma
sull’acquisto fatto per conto del beneficiario- parente si dovrà pagare
l’imposta di registro in misura proporzionale (tra il 4 e l’8 per cento) e
l’Iva (tra il 4 e il 10 per cento). Inoltre, se l’acquisto per donazione è
destinato ad un soggetto, ad esempio un figlio, che ha diritto ai benefici
della prima casa, le facilitazioni potranno essere godute
dall’acquirente-donatore e, di conseguenza, le imposte catastali e
ipotecarie si pagheranno in cifra fissa (250 mila lire invece del 3 per
cento).
Le imprese. Per favorire il trasferimento intergenerazionale
delle imprese viene escluso dalla base imponibile il cosiddetto avviamento
relativamente alla valutazione delle aziende comprese nell’attivo
ereditario.
Con il nuovo provvedimento, relativamente a determinati
beni (soprattutto immobili), l’imposta di successione si potrà pagare
anche da vivi: in tal caso l’aliquota è ridotta di un punto percentuale,
cioè si applica quella sulle donazioni).
I “regali”. Una particolare
disciplina viene introdotta per le cosiddette “liberalità indirette”, cioè
i versamenti in denaro che oggi sfuggono al fisco, per le quali tuttavia
non saranno previsti accertamenti ma “autodenunce”. Sono previsti tre
casi: se nell’ambito di un procedimento tributario ci sarà autodenuncia,
scatterà una aliquota del 7 per cento per la parte eccedente i 350
milioni; se ci sarà una registrazione volontaria si applicherà l’aliquota
più bassa delle donazioni; se le liberalità riguarderanno spese mediche,
educazione, mantenimento o modiche cifre non ci sarà imposta.
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