“Energia troppo cara, Eni ed Enel dominanti“
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fonte:
- La Stampa
“Energia troppo cara, Eni ed Enel dominanti“
L`Authority: Snam Rete Gas va venduta. Dal `99 bolletta della luce +40%, gas +22%
ROMA La bolletta energetica italiana costa ancora troppo. Dal 1999, anno della liberalizzazione del mercato elettrico, i prezzi al consumo sono saliti del 41,1%, il 22,3% al netto dell`inflazione. Il gas dal 2000 ad oggi è salito del 18%, pari al 2,7% in termini reali. Il processo va a rilento in tutta Europa, ma le nostre tariffe rimangono comunque più alte: del 40% per le famiglie con consumi elevati, del 10-35% per le imprese. Le ragioni di fondo di questi numeri sono sempre le stesse: la dipendenza dell`Italia dal petrolio (+270% in cinque anni), il peso “ancora dominante di Enel ed Eni“, ma anche la componente “non trascurabile“ dei cosiddetti “oneri di sistema“. Nella sua relazione annuale di fronte al Parlamento il presidente dell`Autorità per l`Energia Alessandro Ortis ieri ha sottolineato un elemento che spesso sfugge a chi denuncia il caro-energia: l`11,5% del costo finale della bolletta della luce lo si deve a costi che nulla hanno a che vedere con produzione, trasporto e distribuzione. Ortis cita quattro voci. Anzitutto il “fondo per la promozione delle energie rinnovabili“ (Cip 6). Su questo tipo di incentivi, che spesso servono a finanziare anche altro dalle energie rinnovabili, Ortis preannuncia una revisione “senza ledere i diritti acquisiti“ che permetterà di far scendere un po` i prezzi al consumo. Sulle bollette pesano inoltre il fondo per il rimborso degli stranded costs – cioè i maggiori costi assunti al momento della liberalizzazione dallo Stato con i produttori – il fondo per lo smaltimento dei rifiuti nucleari affidato alla Sogin, i fondi per ricerca, sviluppo e per la copertura dei regimi tariffari speciali. Per di più oggi le cosiddette “tariffe speciali“ sono ineguali: per Ortis bisogna superare il paradosso che – in nome di consumi bassi – permette ad un single ricco di spendere meno di una famiglia numerosa. Sei anni di apertura del mercato – dice il presidente dell`Authority – non hanno ancora prodotto i vantaggi che ci si sarebbe potuti attendere. Eni ed Enel, nonostante tutto, restano gli operatori dominanti. Un argomento noto ma politicamente sensibile, soprattutto in giorni in cui c`è chi torna a scommettere sull`ipotesi di una fusione fra i due giganti dell`energia italiana. Se Enel è tra gli operatori “in grado di controllare i prezzi“ in alcuni periodi o zone, Eni “domina l`85% della produzione nazionale“, “controlla l`approvvigionamento dall`estero“, “lo stoccaggio e il mercato della vendita finale“ dell`energia che produce. Per questo Ortis sollecita nuovamente la cessione di Snam Rete Gas, Stogit (la società che si occupa degli stoccaggi) e dei diritti di transito transfrontalieri. “La sola separazione proprietaria non basta“. E` particolarmente severo anche sulla questione degli approvvigionamenti del gas: “Così come per le passate emergenze l`attenzione dovrà concentrarsi non solo sulle condizioni climatiche, l`affidabilità delle importazioni dalla Russia, la piena funzionalità del gasdotto libico e l`aumento della domanda, ma anche sulla capacità di recuperare i ritardi accumulati in termini di sviluppo stoccaggi, potenziamento dei gasdotti operativi, costruzione di nuovi gasdotti e rigassificatori“. I vertici delle due società ascoltano la relazione attenti. Il numero uno dell`Eni Paolo Scaroni a caldo non commenta, poi verso sera risponde al monito sugli investimenti nel settore del gas: “Nei prossimi cinque anni sono previsti sette miliardi di investimenti“. Risponde per le rime anche l`amministratore delegato dell`Enel Fulvio Conti: “Noi abbiamo il 33% della produzione nazionale. Vista così è difficile essere dominanti“. Fra i più soddisfatti per i contenuti della relazione il direttore generale di Confindustria Maurizio Beretta: “Ci sono molti punti di contatto tra la diagnosi di Ortis e le nostre preoccupazioni“. I consumatori del Codacons stimano i rialzi per l`intero 2006 in 128 euro a famiglia e chiedono all`Authority l`eliminazione dei monopoli. Caustica un`altra associazione di consumatori, l`Aduc: “Ortis ha fatto una fotografia realistica, lo sapevamo e lo denunciamo quotidianamente. Oltre l`informazione, cosa accade?“.
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