7 Luglio 2006

ENERGIA: AUTHORITY; E` CARO BOLLETTE,ENI-ENEL DOMINANTI

ENERGIA: AUTHORITY; E` CARO BOLLETTE,ENI-ENEL DOMINANTI/ANSA




AGGRAVIO PER MADE IN ITALY; PESA PETROLIO MA ANCHE ONERI SISTEMA








(ANSA) – ROMA, 6 lug – In Italia è caro-bollette con molti

utenti – tra cui le industrie del made in Italy – che pagano

conti assai più salati rispetto al resto d`Europa. Colpa della

dipendenza eccessiva della penisola dal petrolio, i cui prezzi

sono “ai limiti della sopportabilita“. Ma anche degli oneri di

sistema (l`11,5% della tariffa) che gravano sulle bollette e che

l`Authority suggerisce di rivedere. E ancora di alcune

“criticità“. Tra le quali il peso ancora “dominante

dell`Enel e dell`Eni“ sui rispettivi mercati. Il presidente

dell`Authority per l`Energia, Alessandro Ortis, si dice

“amareggiato“ degli ultimi rincari della luce e del gas ma

sottolinea che erano “doverosi“. E spiega – di fronte al gotha

dell`Energia ed al presidente della Repubblica Giorgio

Napolitano – che la dipendenza dell`Italia dall`oro nero pesa.

Negli ultimi 5 anni le quotazioni internazionali del barile di

oro nero sono salite del 270%, molto più di quanto sono

aumentate le tariffe di luce e gas in Italia (+41,1% a valori

nominali, +22,3% a valori reali dal `99 la luce; +18% nominale e

+2,7% reale il gas dal 2000). Quelli delle bollette sono stati

pero` “aumenti rilevanti“ che “hanno oscurato“ i benefici

delle prime fasi delle liberalizzazioni. Aperture dei mercati

alla concorrenza nelle quali comunque “permangono forti

criticità“ in tutta Europa. E sulle quali in Italia pesa anche

una “insufficiente concorrenza“, prosegue Ortis puntando il

dito sull`Enel e, soprattutto, sull`Eni. Il gruppo elettrico –

dice è tra gli operatori “in grado di controllare i prezzi“

in alcuni periodi o zone, aggiunge Ortis mentre l`ad della

società Fulvio Conti non tarda a replicare con un “non è

vero: l`Authority estrapola episodi limitati nel tempo e nello

spazio“, dice il manager Enel pur sottolineando di “rispettare

l`opinione“ di Ortis.

Sul fronte Eni, la presa di posizione di Ortis è ancor più

incisiva: “domina l`85% della produzione nazionale“,

“controlla l`approvvigionamento dall`estero“ e “lo stoccaggio

nonché il mercato della vendita finale“. L`Authority torna

così a sollecitare la cessione “proprietaria“ – la sola

“separazione societaria non basta“, dice Ortis – di Snam Rete

Gas e della Stogit (la società degli stoccaggi) ed i diritti di

transito transfrontalieri. I vertici di Eni – l`ad Paolo Scaroni

ed il presidente Roberto Poli – ascoltano la relazione. Ma non

vogliono rilasciare dichiarazioni: si limitano a dare un `no

comment` lasciando l`assemblea al termine dei lavori.

Sul fronte delle tariffe l`Authority nelle sue tabelle

fotografa una situazione che vede l`Italia soffrire costi ben

più alti della media europea: +40% per le famiglie con alti

consumi, dal 10 al 35% in più per le imprese del made in Italy,

penalizzate sul fronte della competitività. Come ricordato

anche dal direttore generale di Confindustria Maurizio Beretta

che, sottolineando i “molti punti di contatto“ tra la diagnosi

di Ortis e le “preoccupazioni“ degli industriali, sollecita

“la terapia“: più concorrenza e infrastrutture,

rigassificatori in prima linea.

“Attenzione“, su fronte della lotta al caro-bollette,

meritano comunque anche gli oneri di sistema, tutta quella serie

di voci e aggravi che pesano sulle tariffe senza aver nulla a

che vedere con i costi di produzione, trasporto e distribuzione

della luce. Si tratta – spiega Ortis – di componenti tariffarie

“non trascurabili“ che pesano per circa l`11,5% del costo

finale. E, tra queste, l`Autorità torna a puntare il dito sul

Cip6, sugli incentivi cioé alle produzioni da fonti rinnovabili

e assimilate. E apre lo spiraglio a qualche modifica: “abbiamo

assunto una recentissima iniziativa – dice Ortis – tesa a

rendere, laddove possibile, lo schema di incentivazione sempre

più aderente ai costi evitati al sistema elettrico nazionale“.

Insomma, lascia intendere, si “tenta una riduzione, senza

ledere i diritti acquisiti“. Anche perché riducendo il peso

degli oneri di sistema si creano spazi per poter intervenire

anche sulle tariffe, aggiunge senza voler quantificare i

possibili vantaggi e mettendo in guardia su un altro rischio

rincaro, quello legato al mercato delle emission trading che

solo quest`anno peserà sulle tariffe per un 1%.

Sulle tariffe Ortis annuncia anche una tariffa sociale,

riservata alle famiglie in difficoltà e a coloro che usano

macchine salva-vita ad alti consumi. L`Authority sollecita così

il Governo ed il Parlamento a esprimersi sull`atteso Isee (i

parametri in base ai quali identificare le categorie veramente

bisognose) per rivedere l`attuale fascia sociale. E superare il

paradosso delle attuali agevolazioni domestiche che vedono un

single ricco pagare bollette meno care – in virtù dei bassi

consumi – rispetto a famiglie numerose e meno abbienti.

“Relazione molto chiara“, è il commento del Garante

Antonio Catricalà mentre i consumatori del Codacons – che

stimano in 128 euro l`impatto dei rialzi delle bollette 2006 –

chiedono all`Authority l`eliminazione dei monopoli e delle

posizioni dominanti. E, ancora, Confapi chiede un provvedimento

per le pmi e Confartigianato dice di veder confermate “le

preoccupazioni“ del settore, stimando in 9 miliardi l`anno le

proprie bollette rispetto ai competitors Ue. (ANSA).

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this