24 Gennaio 2006

Emergenza gas, l`Italia abbassa il riscaldamento

ROMA Il Consiglio dei ministri oggi farà battere i denti agli italiani. A farli tremare stavolta non sarà l`ennesima stretta al portafoglio, ma al rubinetto del gas. Il governo infatti si appresta a varare un decreto legge per far fronte al calo delle forniture di metano proveniente dalla Russia. Decreto che prevede, in primis, di abbassare di due gradi i termosifoni. E poi di usare l`olio combustibile in alcune centrali a gas, che consentirebbe un risparmio di 1,5 miliardi di metri cubi del combustibile. Le misure rientrano nel pacchetto “ anti- gelo“ elaborato dal ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, che ha preparato un vero piano di guerra per fronteggiare l`ondata di freddo proveniente dal Polo Nord, che dopo aver stretto nella morsa Russia, Ucraina e Turchia, si sta spostando sull`Europa centro- settentrionale, dove la Polonia ha subito un taglio del 34% dei rifornimenti di gas dall`ex Urss la scorsa settimana. Oltre al “ decreto Scajola“, il ministro ha inviato una circolare ai prefetti perché vigilino sulla corretta applicazione delle norme sul riscaldamento, una lettera ai responsabili delle tv nazionali per sensibilizzare l`opinione pubblica al risparmio energetico, un appello ai consumatori affinché esortino gli utenti a un uso oculato dell`energia, con tanto di decalogo del perfetto risparmiatore energetico. Primo “ comandamento“ di Scajola: mantenere il riscaldamento entro i 18- 19 gradi. Secondo: non coprire i termosifoni. A seguire: preferire la doccia al bagno, usare i coperchi sulle pentole, evitare spechi di luce, e così via. “ Non c`è un allarme particolare, ma una situazione difficile “ , precisa il ministro, che sponsorizza la politica delle formiche a scapito di quella delle cicale. Il suo obiettivo è: “ Essere meno dipendenti dall`estero “ . Come? “ Dobbiamo produrre energia non solo con il gas, ma anche con il petrolio e abbiamo già investito per riprendere un percorso sul nucleare “ . Questa la “ ricetta“ di Scajola, il cui primo ingrediente, però, è la riduzione dei consumi: “ Dobbiamo diminuire di un grado, un grado e mezzo, le temperature di case e uffici “ , insiste il ministro. Un appello ad abbassare il riscaldamento giunge anche dal capo dei vescovi, il cardinale Camillo Ruini, che sferza gli italiani sulla loro “ grave dipendenza energetica “ . Stesso monito lanciato dal ministro dell`Ambiente, Altero Matteoli: “ Abbassate il riscaldamento, le case sono surriscaldate, 20- 21 gradi sono sufficienti, ma spesso le temperature arrivano anche a 25 “ . È appeso alla firma di Matteoli il via libera del Consiglio dei ministri al decreto sull`emergenza gas. Ma si discute ancora tra Scajola e Matteoli sulle competenze e sul ruolo di coordinamento riconosciuto al ministero delle Attività produttive. L`unica cosa certa è che il decreto dovrebbe valere non oltre il 31 marzo 2006: ulteriore punto di frizione tra i due dicasteri. Ma si intravede una schiarita. “ Siamo vicini ad un accordo “ , ha annunciato ieri Matteoli al termine dell`incontro con l`amministratore delegato dell`Eni, Paolo Scaroni. Il ministro chiede garanzie ambientali, dal momento che il petrolio usato nelle centrali inquina più del gas, e l`Italia è tenuta al rispetto del protocollo di Kyoto nell`emissione dei cosiddetti “ gas serra“. Olio a basso tenore di zolfo ( che consentirebbe un risparmio di 20- 25 milioni di metri cubi di gas al giorno), tempi limitatissimi e utilizzo del provvedimento solo in caso di emergenza. Questi i paletti salvaambiente di Matteoli, che però ha assicurato: “ C`è tutta la volontà perché il decreto vada in Consiglio dei Ministri “ . Tre articoli, si diceva. Il primo prevede il riavvio temporaneo delle centrali elettriche con potenza superiore ai 300 Mw. Il decreto crea inoltre una corsia preferenziale per il riavvio delle centrali a olio, anche se Matteoli ha posto il veto su quelle più inquinanti, cioè a quelle che utilizzano combustibile con percentuale di zolfo superiore all` 1%. Anche il presidente dell`Assocarboni, Andrea Clavarino, mette in guardia dai rischi di una monocultura energetica fondata sul gas, citando un recentissimo studio secondo cui unmaggior utilizzo del carbone avrebbe fatto risparmiare 15 miliardi di euro negli ultimi anni. Ma è soprattutto a modificare le abitudini degli italiani che punta Scajola, il quale ieri ha convocato il Consiglio nazionale dei consumatori e utenti ( Cncu) per “ richiedere a tutte le associazioni il massimo sostegno “ . Appello cui Adoc e Codacons rispondono con la richiesta di un`indagine parlamentare. Intanto, i medici lanciano l`allarme anziani: “ Siamo preoccupati “ , avverte la Società italiana di medicina generale ( Simg), “ non si proteggono dal freddo, soprattutto quando i costi del riscaldamento sono troppo alti “ .

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