16 Luglio 2010

Elisio Trevisan

Venerdì 16 Luglio 2010,
I viaggiatori non capiscono perché devono pagare per finire all’inferno, oltretutto da vivi, stipati dentro vagoni della tortura di Trenitalia. Codacons, l’associazione dei consumatori, ha cominciato a raccogliere le storie di quotidiana follia lungo i binari della nostra rete nazionale e ad assistere nelle denunce contro Trenitalia per grave inadempimento e attentato alla salute dei viaggiatori, oltre che nelle richieste di risarcimento dei danni.
      Le ultime due storie raccolte dall’associazione dei consumatori valgono più di qualsiasi discorso. Un pendolare ricorda che sul Venezia–Bologna delle 17,57 di lunedì scorso, delle due carrozze di prima classe una era stata chiusa dal capotreno, e nella seconda l’aria condizionata non funzionava. «Per non viaggiare con 40 gradi, i viaggiatori di prima si sono riversati in una delle 3 carrozze di seconda che avevano il condizionamento funzionante, le uniche dell’intero convoglio» riporta Franco Conte, presidente del Codacons del Veneto. Questo è un episodio specifico, ma lo stesso pendolare racconta che «spesso il capotreno chiude l’accesso alle ultime due o tre 3 carrozze, l’aria condizionata assai spesso non funziona, e quelle rare volte che è accesa la temperatura è "polare", circa 17 gradi, senza contare – continua Conte – il servizio di pulizia praticamente inesistente con toilettes luride, sedili sporchi, rifiuti abbandonati».
      Prima e seconda classe ormai sono accomunate dal disservizio generalizzato, stando ai racconti dei viaggiatori: «Martedì scorso sul treno partito regolarmente da Venezia, alle 14,11 dal binario 13 e diretto a Trieste, hanno misurato con un termometro, nella prima carrozza vicino alla cabina del macchinista, una temperatura di 38 gradi e mezzo. Il macchinista aveva un asciugamano e si asciugava il sudore, mentre il capotreno era senza parole per l’afa atroce che regnava in tutto il treno. In tutte le carrozze, tranne una o due, non c’era il climatizzatore in funzione».
      Codacons ha sedi in tutte le città del Veneto, i riferimenti si trovano in internet all’indirizzo www.codacons.it. «Vorremmo proporre di raddoppiare i già lauti stipendi dei manager Trenitalia, se solo accettassero di viaggiare nei loro treni».
 

 

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