Elezioni: Codacons, dubbi su capitano ‘eroe’ Costa Concordia (2)
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fonte:
- AGI
(AGI) – Salerno, 14 feb. – “Si rileva dalle trascrizioni – si legge – che piu’ volte il capitano De Falco ha affermato di non sapere dove fosse il comandante Schettino, quando invece alle 00.28 il medesimo gli aveva comunicato esattamente la propria posizione affermandogli di non essere piu’ a bordo della nave ma di essere su di una scialuppa lato dritto per prestare soccorso da li’ nei riguardi di persone che aveva visto in acqua. Nonostante questa rilevante informazione, il capitano De Falco non ha inviato i soccorsi anche al comandante per consentirgli, come da sua richiesta, di tornare a bordo della nave. Il capitano De Falco dichiara che il comandante Schettino gli aveva rivelato la propria posizione, salvo poi contraddirsi durante tutto il corso del suo esame e controesame”. Stando a quanto riporta il Codacons, il capitano De Falco “ammette di non avere comunicato a Roma della falla sulla nave e delle altre operazioni in atto”. Da alcuni estratti, continua il Codacons, nell’analisi delle trascrizioni dei verbali di udienza “si evince come il capitano De falco, coordinatore delle operazioni di soccorso, forniva dei suggerimenti errati (in quanto non opportunamente verificati ma frutto di sue ‘percezioni’) al comandante Schettino senza neanche consentirgli di replicare, in tal modo precludendosi la possibilita’ di una migliore comprensione circa la reale situazione in loco. Il capitano De Falco afferma, durante il proprio esame in aula, di avere ordinato al comandante Schettino di risalire sulla nave per il tramite di una biscaggina invero inagibile”. Un passaggio, poi, sul mancato ascolto delle informazioni provenienti da Schettino per un corretto coordinamento delle operazioni di soccorso. “La famosa telefonata – riporta la nota – e’ risultata pertanto essere, anche per le ulteriori modalita’ con cui e’ stata condotta, una manifestazione (tutt’altro che eroica) tanto inopportuna e inadeguata quanto narcisistica. Ad essa hanno contribuito la continua interruzione del comandante, una sorta di vera e propria aggressione, e la totale mancanza di collaborazione nei confronti di quest’ultimo per farlo tornare a bordo in modi possibili ed attuabili (ad esempio tramite uno degli otto elicotteri in volo impegnati nei soccorsi). Ancora, dall’esame di De Falco “e’ emerso che egli si e’ espresso nei confronti dei Procuratori della Repubblica facendo intendere che il comandante Schettino stesse commettendo un furto al fine di sottrarre prove e cio’ allo scopo di conoscere se si fosse dovuto procedere all’arresto del comandante stesso. Cio’, peraltro, dopo che in una precedente telefonata egli aveva detto a quest’ultimo: ‘Ti faccio passare l’anima dei guai, Schettino!’. Il tutto salvo poi ammettere che si era forse espresso male e che solo erroneamente aveva lasciato intendere questo”. Nel verbale di udienza si legge, infatti, che De Falco dice: “Questa mia richiesta fu probabilmente travisa”. (AGI) Sa2/Lil
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