4 Ottobre 2000

Elettrosmog, torna l?allarme

Rivolta a Ferentino e ad Anagni contro l?installazione delle antenne per i telefonini cellulari. Avviate raccolte di firme Italia nostra: «Non vogliamo impianti pericolosi vicino a scuole e case»

L’allarme elettrosmog
non si placa in Ciociaria continuando a scatenare polemiche e proteste. Le
ultime arrivano da Anagni e Ferentino contro le antenne per i telefonini e i
possibili effetti nocivi delle onde elettromagnetiche, che incutono sempre più
timore tra le popolazioni. I ripetitori per la telefonia mobile crescono come
funghi in tutta la provincia (ormai se ne contano a decine) e la paura dilaga.
Così la gente reagisce opponendosi alla nascita degli impianti. Nella città dei
Papi sono in forte agitazione gli abitanti del quartiere Vignola-Monti in
seguito alla costruzione di una centralina Tim per i cellulari: il consigliere
comunale di An, Antonio Gravina, ha già presentato un’interrogazione al sindaco
e ha inviato il testo anche al Prefetto di Frosinone Francesco Marino,
sollevando, tra l’altro, obiezioni sulla procedura adottata per il rilascio
delle autorizzazioni. A Ferentino, invece, il caso sta provocando in questi
giorni una vera e propria rivolta nel quartiere “La Pigna”, dove i residenti non
vogliono un traliccio per i telefonini posto da diversi mesi nella zona e quello
radiotelevisivo, che è attivo già da parecchi anni. E’ scattata una raccolta di
firme, che ha già avuto oltre trecento adesioni, per chiedere la bonifica
dell’area, anche se i rilievi svolti dall’Arpa (l’agenzia regionale per la
protezione ambientale) hanno escluso pericoli registrando indici che rientrano
nella norma. Ma la protesta non si attenua (dal ‘ 99 ad oggi tre persone sono
morte per leucemia) e ora scende in campo Italia Nostra, che durante una
riunione ha affrontato l’argomento. « C’è molta preoccupazione – ha dichiarato
l’ingegner Marco Mastrangeli, responsabile dell’associazione ambientalista a
Ferentino – perché le antenne si trovano a circa cinquecento metri da una scuola
e vicino alle abitazioni. Da anni c’è un ripetitore per la televisione e si sono
già avuti alcuni casi di morte per leucemia. Quelle antenne – ha aggiunto-
devono sparire e andremo avanti con l’obiettivo di far rimuovere i tralicci e di
evitare nuove installazioni ». Le ultime proteste seguono quelle già attuate a
Patrica, Frosinone, Torre Cajetani e a Trivigliano, dove i residenti del
quartiere Paterno, dopo alcune rassicurazioni, non si sentono ancora tranquilli
e temono di ritrovarsi, da un giorno all’altro, con un ripetitore per i
cellulari vicino a casa. Per questo si sono rivolti al Codacons e annunciano
ricorso al Tar. La «guerra delle antenne », insomma, si allarga sempre di più e
riguarda anche gli impianti radiotelevisivi. In prima linea, oltre a Vallemaio,
ci sono gli abitanti di Fumone che continuano a osteggiare il megatraliccio
della Rai (è alto 65 metri) nel cuore del centro storico. « Non si capisce il
motivo perché un’antenna di quel tipo debba rimanere lì – ha attaccato l’ex
assessore e ora consigliere comunale a Fumone, Antonio Arduini -, rappresentando
un’offesa per la popolazione. Non ci fermeremo e daremo battaglia, anche perché
con il decreto Ronchi si doveva eliminare ». Ma l’allarme -elettrosmog è
giustificato in Ciociaria ? «Non ci sono motivi di preoccupazione – ha risposto
il dottor Elio Salera, direttore del settore Ambiente del presidio multizonale
di prevenzione dell’Asl, che svolge decine di controlli ogni anno- nel Frusinate
il numero degli abitanti è piuttosto basso rispetto alla superficie del
territorio. Non abbiamo casi eclatanti e la situazione è sotto controllo».



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