ECCO PERCHE’ I PM VOGLIONO SENTIRE IL GOVERNO
LA DENUNCIA CODACONS DEL 9 APRILE SCORSO IPOTIZZA RESPONSABILITÀ PER CONCORSO IN EPIDEMIA COLPOSA
Sul caso della mancata zona rossa a Nembro e Alzano Lombardo, i due comuni che ai primi di marzo erano i più colpiti di tutta Italia dall’epidemia di Coronavirus, la Procura di Bergamo indaga a seguito di un esposto presentato dal Codacons lo scorso 9 aprile, in cui si chiedeva di accertare le responsabilità del Governo e degli organi pubblici alla luce della possibile fattispecie di concorso in epidemia.
Nella sua denuncia il Codacons scriveva:
“all’ospedale di Alzano Lombardo veniva ricoverato al Pronto Soccorso un paziente anziano affetto da Coronavirus diagnosticato quasi subito. Tuttavia tale paziente fu lasciato in corsia nel reparto medicina generale senza isolarlo in alcun modo, con ciò consentendo che decine e decine di persone tra personale medico e non medico frequentassero quel reparto senza alcuna mascherina, che è stato quindi poi focolaio di un disastroso contagio che ha condotto a migliaia di decessi. Alcune delle persone che hanno frequentato quel giorno quel reparto risulterebbero essersi poi recate allo stadio a vedere partite mischiandosi ad altre migliaia di persone. Ma ciò che non si comprende è perché in situazioni analoghe e temporalmente parallele non si sia isolata subito la zona di Alzano Lombardo come avvenuto con Codogno, e questo nonostante l’Istituto superiore di sanità avesse chiesto di istituire ad Alzano Lombardo e in un comune limitrofo una zona rossa. Questa domanda è stata posta più volte anche durante le conferenze stampa della Protezione civile senza che nessuno abbia saputo/voluto dare alcuna risposta”.
Proprio in virtù della mancata istituzione della zona rossa a Nembro e Alzano Lombardo il Codacons chiedeva alla Procura di Bergamo di predisporre tutti i controlli necessari ad accertare eventuali responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti e, in caso affermativo, di accertare l’autore e/o gli autori degli stessi e, conseguentemente, esperire nei loro confronti l’azione penale per tutti quei reati che riterranno ravvisabili, compreso quello di epidemia colposa e reati contro la salute pubblica previsti dagli art.. 438 e 452 del codice penale.
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