Ecco la domenica della funzionaria della sede Unicredit di via Gattalupa
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fonte:
- Il Resto del Carlino
A PRANZO a fare festa con gli amici e i vicini di casa. Ecco la domenica della funzionaria della sede Unicredit di via Gattalupa, nei cui confronti sono stati depositati esposti e querele per un ammanco sui conti bancari dei clienti di quasi venti milioni di euro. «Tutti a tavola urla una signora , iniziamo il pranzo». La funzionaria è appena uscita dalla sua belle villettina a schiera e tiene al guinzaglio un cane bassotto tutto nero. Si guarda intorno, come se temesse l’arrivo di chissà chi. E quando vede un volto non noto, quello del cronista, estraneo al quartiere, capisce che prima o poi dovrà affrontare qualche domanda. Ma c’è chi la protegge. E’ una parente: «Lei chi è? Mi spieghi perché è qui e cosa vuole». Il cronista espone la ragione della sua visita improvvisa e inaspettate: parlare con la funzionaria di banca e, altra cosa diversa, parlare della bella iniziativa di raccontare perché gli abitanti di una strada, una volta all’anno e dal lontano 1992, pranzano insieme. Un’iniziativa unica a Reggio. La risposta è secca e immediata: «Via di qui, se ne vada subito». I commensali, una quarantina di persone non hanno sentito il colloquio e iniziano a servire nei piatti il primo, lasagne al forno acquistate nella rosticceria vicino («Un tempo dice una residente preparavamo tutto noi, ma poi la cosa diventava pesante e così abbiamo optato per la rosticceria. I dolci invece li facciamo noi»). Vengono stappate le prime bottiglie di lambrusco e anche l’atmosfera si fa effervescente. La parente della funzionaria si avvicina al tavolo dei commensali e dice: «Questo signore è venuto a romperci le scatole: non se ne vuole andare». C’è chi chiede spiegazioni, adesso tutti vogliono sapere dell’estraneo. E il cronista si qualifica spiega i due motivi, aggiunge che la funzionaria farebbe meglio spiegare alla gente come sono andate le cose piuttosto che nascondersi e scappare. Molti commensali non capiscono: non sapevano nemmeno che la loro vicina di casa è la "famosa funzionaria" dell’Unicredit. Un uomo prende la decisione per tutti: guardi, questa è una via privata e lei non può stare e poi la sua presenza a questa pranzo è sgradita. La funzionaria ascolta e non dice una parola, se ne sta in un angolo, forse ha pure gli occhi lucidi, ma la comunità l’accoglie e braccia aperte e viene fatta sedere. «E perché no? dirà più tardi un vicino . E’ la festa del quartiere e lei abita qui: non c’è motivo perché non possa partecipare». E un altro vicino apertamente prende le sue difese: «Io mi chiedo dov’era la banca. Perché l’istituto di credito non ha fatto i controlli: li fanno solo ora? Come mai non se ne sono accorti?». Finisce a pomeriggio avanzato il pranzo annuale: tanti tavolini uniti a fare una lunga tavola, disposta lunga la strada, dove a destra e sinistra si snodano le villette a schiera. E la funzionaria partecipa pure alla piccola lotteria che serve a ravvivare la festa e a raccogliere una piccola somma di denaro per l’altra festa che gli abitanti della stessa strada organizzano per Natale: l’arrivo di Babbo Natale che regalerà doni a chi vive nelle casette a schiera e, speriamo, la fine di incubo per chi improvvisamente si è trovato con i conti in banca vuoti. E oggi alla filiale dell’Unicredit di via Gattalupa, alcuni correntisti che si sono visti svuotati i conti, incontreranno la dirigenza per aprire linee di fido. Gli appuntamenti sono stati chiesti e ottenuti attraverso i responsabili reggiani di Codacons. E quasi tutti gli impiegati della filiale sono stati sostituiti.
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