27 Marzo 2009

EasyJet e Air Italy, è guerra per gli slot

 EasyJet e Air Italy, è guerra per gli slot I PICCOLI CRESCONO A CACCIA DI SPAZI SULL’HUB

MILANO FAR FRONTE COMUNE per dare il via alla libera concorrenza. Investire in Italia e scardinare il monopolio Cai. Da una parte Air Italy, in attesa di conoscere il responso del ricorso presentato al Tar di Roma. Questione di poche settimane, forse di giorni.  Un maxi ricorso sottoscritto anche da Meridiana, Eurofly, Blue Panorama Airlines e il Codacons, che promette di passare alla storia. Dall’altra parte EasyJet pronta a investire in Italia, entro il 2015, ben 800 milioni di euro rafforzando ulteriormente rafforzando la sua presenza a Milano. L’oggetto del contendere? La mancanza di slot liberi. Si tratta, in pratica, di quella preziosa finestra di tempo entro la quale un aeromobile ha il permesso di decollare. «Secondo i nostri calcoli a Linate ci sono ancora 43 slot liberi sottolinea Giuseppe Gentile, fondatore e presidente di Air Italy, a margine del lancio di due nuove rotte internazionali per Capo Verde (isola di Sal) e il Brasile (Fortaleza) e non si tratta solo di una teoria ma di questioni ben documentate. Ci aspettiamo che venga applicato quel regolamento comunitario che prevede che gli slot liberi debbano essere riassegnati per metà ai nuovi vettori e per metà alle compagnie già presenti sullo scalo. Noi per la prima categoria siamo in pole position, dal momento che le nostre richieste di operatività su Linate risalgono a più di tre anni fa». È facile comprendere il perché di tanta ostinazione. Basti pensare che i collegamenti con il Sud, Bari e Napoli da Linate, per il periodo di permesso accordato ad Air Italy (appena 19 giorni tra dicembre e gennaio) avevano dato risultati straordinari: voli pieni per il il 97%. Punta il dito sugli slot inutilizzati di Linate anche EasyJEt, che rincara la dose parlando di «protezionismo». «Alitalia non li usa ma non li vuole lasciare liberi», sottolinea Francois Bacchetta general manager di EasyJet per il Sud Europa. «Siamo disposti a investire 800 milioni di euro nel mercato italiano continua l’amministratore delegato Andy Harrison . In vista dell’Expo vogliamo raddoppiare la nostra presenza in Italia, aumentando la flotta a 50 aeromobili e raddoppiando il numero di passeggeri da 7 a 15 milioni». Un investimento, slot permettendo, che favorirebbe la creazione di 750 nuovi posti lavoro e 8mila di indotto. «L’ostacolo per noi non sono i soldi spiega Harrison , abbiamo liquidità per 1,5 miliardi di euro. Il problema sono gli slot, ne abbiamo bisogno come l’aria».

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