9 Giugno 2005

E` sul quel 50% più uno che si gioca la partita

ROMA – E` sul quel 50% più uno che si gioca la partita. Sul quorum. Lo spauracchio dei referendari. Il terrore per tutti quelli che vogliono vedere “annullata“ la legge 40 sulla procreazione assistita. Quel “mostro“ di normativa per la quale Radicali, sinistra e donne – anche quelle che fanno parte del governo come il ministro Stefania Prestigiacomo e il sottosegretario Margherita Boniver – si sono visti costretti a chiedere un referendum. Sentenza alle porte: si vota domenica 12 e lunedì 13. E sotto accusa sono proprio le cifre degli elettori chiamati al voto. Già, perchè i dati differiscono, a quanto pare secondo i promotori della consultazione popolare, rispetto a quelli forniti dal Viminale. Differiscono sulle liste degli italiani residenti all`estero. Grosso modo gli “espatriati“ dovrebbero essere un 2,5%, ha calcolato Capezzone, che pesa sul quorum. L`accusa che muovono al ministero dell`Interno Radicali, Ds e il Comitato promotore dei referendum è che a tutt`oggi le liste non sono state ancora “ripulite“ completamente da persone che risultano in vita e, invece, sono decedute, o si sono trasferite senza comunicare i loro spostamenti all`ufficio consolare. E poi ci sono i militari in missione e i diplomatici che, non essendo iscritti negli elenchi comunali dell`Aire, non potranno votare. Una grana non indifferente. Perchè anche se il Viminale dice che quei 2.665.081 di “esterofili“ entreranno solo nel computo finale restano fuori gli “scomparsi“ ed il quorum si alza. E ora non c`è più tempo per rimediare visto che gli italiani residenti all`estero saranno chiamati alle urne oggi. Tant`è che il segretario radicale, Daniele Capezzone, accusa il Viminale di fornire dati “vaghi, lacunosi e truffaldini“, un comportamento che “ricorda quello dei treccartari a Porta Portese“. Comunque Fassino avverte che “se il quorum non c`è torneremo a dare battaglia in Parlamento“. Una cosa però il ministro dell`Interno Giuseppe Pisanu la concede: è venuto incontro ai referendari e ha deciso di comunicare i dati sull`affluenza alle urne “come è sempre avvenuto sia per le elezioni che per i referendum“. Una forte delusione per il fronte astensionista (in testa l`ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga e Luca Volontè capogruppo dei deputati dell`Udc) che, nel timore che l`elettorato potesse essere influenzato, aveva chiesto al Viminale il buio totale fino alla chiusura dei seggi alle ore 15 di lunedì. Già, perchè Pisanu intende essere “sobrio con tutti“. E dopo una rapida inchiesta con “autorevoli parlamentari“ che “non posso non ascoltare“ ha sentenziato. Altra questione in sospeso riguarda gli Sms. In “altri momenti“, rileva Fassino, la presidenza del Consiglio e il ministero dell`Interno hanno inviato messaggini ricordando data e ora in cui si può votare. In merito il Codacons ha presentato un ricorso al Tribunale civile di Roma. Ennesimo problema lo aveva messo in piedi il ginecologo Antinori, denunciando alla Procura della Repubblica di Roma i presidenti delle Camere, il cardinale Ruini e i ministri Giovanardi, Alemanno, Buttiglione e Storace per i loro appelli all`astensione. Tutto archiviato dal Pm Salvatore Vitello. Non demorde Antinori e minaccia di rivolgersi al tribunale dell`Aja. E ancora: c`è chi ventila l`ipotesi che con la legge 40 si possa, persino, mettere sotto accusa la spirale, o iud. “Un metodo contraccettivo che impedisce l`annidamento nell`utero di ovuli fecondati“, come rileva Pierluigi Mantini della Margherita polemizzando così con Storace al quale ha presentato sull`argomento una interrogazione. Infine un consiglio da parte di Giovanna Melandri: “Il quorum è un obiettivo a portata di mano e per raggiungerlo sarà utile andare a votare fin dalle prime ore di domenica, così da “contagiare positivamente“ gli indecisi“.

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