E sul blocco insorgono Codacons e agricoltori
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fonte:
- Milanofinanza.it
Il blocco dei trasporti iniziato lunedì scorso da parte dell’ associazione Forza d’ Urto e del Movimento dei Forconi, cui pare essere vicino Maurizio Zamparini, imprenditore nonché presidente del Palermo Calcio, sta causando non poca agitazione in Sicilia. Perché, per quanto nelle grosse città gli effetti della protesta non siano evidentissimi, nei piccoli centri, soprattutto nel Sud Est dell’ Isola, l’ azione si fa sentire. Addirittura a Lentini, in provincia di Siracusa, le cose sono degenerate malamente, con l’ accoltellamento di uno dei manifestanti da parte di un venditore catanese rimasto bloccato con la sua merce. Di fronte alla situazione che si è venuta a creare, il Codacons, la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) e Confagricoltura sono intervenuti, chiedendo a gran voce il rispetto dei diritti dei cittadini, principali vittime dello sciopero di Forza d’ Urto. «L’ iniziativa in atto», ha commentato il presidente di Confagricoltura Sicilia, Gerardo Diana, «ha pesanti conseguenze sulle aziende agricole siciliane, sia in relazione alla deperibilità delle merci, sia ai problemi contrattuali derivanti dalla mancata consegna dei prodotti ortofrutticoli verso i mercati nazionali ed europei e verso la Gdo. C’ è il serio rischio che buyer e grande distribuzione rinuncino ad approvvigionarsi dei prodotti isolani, con conseguenze disastrose e irreparabili per le aziende produttrici». Sul blocco è intervenuto anche il vicepresidente nazionale di Confagricoltura, Salvatore Giardina. «Pur condividendo i motivi della protesta, legata alla questione caro-carburanti che interessa tanto anche il settore primario», ha spiegato Giardina, «confidiamo da un lato nel senso di responsabilità degli autotrasportatori, per evitare ulteriori e gravissimi danni agli agricoltori siciliani, ma dall’ altro chiediamo l’ intervento del governo centrale». Sulla vicenda, Codacons e Cia hanno deciso di "fare cartello", per così dire, considerato come lo sciopero ed il blocco impediscano la circolazione non solo delle merci, ma anche delle persone, creando notevoli difficoltà allo spostamento dei cittadini. «Se i prodotti agricoli siciliani non potranno attraversare lo Stretto, i mercati e la grande distribuzione del resto d’ Italia e dell’ Estero si rivolgeranno ad altri fornitori, non solo per il periodo dello sciopero, ma anche successivamente, con il rischio di non voler più contrattare merce proveniente dalla Sicilia, i danni potrebbero diventare incalcolabili», ha affermato Francesco Costanzo, presidente provinciale della Cia di Catania. Dal canto suo, il Codacons, che in via teorica appoggia le motivazioni di base di chi promuove lo sciopero, data la situazione di reale disagio in cui l’ Isola versa ha disapprovato i metodi di attuazione della protesta, tanto da chiedere l’ intervento delle Procure. Il reato ipotizzato è quello di blocco stradale. Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, ha inoltre annunciato l’ avvio di una class action per richiedere la copertura dei danni causati a persone e ad attività commerciali da chi promuove e persegue nel blocco delle strade, dei mezzi e delle persone. «Ci sono arrivate già diverse segnalazioni», ha spiegato Tanasi a MF Sicilia, «da parte di gente fermata mentre si trovava su di un pullman o addirittura sulla propria auto, tutti cittadini che non hanno potuto raggiungere il posto di lavoro. Chiunque abbia subito o subirà in questi giorni violazioni della libertà personale come queste, potrà rivolgersi al Codacons per aderire alla class action per il risarcimento dei danni materiali e morali». (riproduzione riservata)
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