23 Gennaio 2016

E’ stato un errore umano

E’ stato un errore umano

la palazzina di lungotevere flaminio è disabitata i condomini sono assistiti dal comune
La giornata si è conclusa con i carri attrezzi che hanno portato via le auto accartocciate dai calcinacci, mentre i condomini, che saranno assistiti dal Comune, dovranno attendere molto tempo prima di rientrare in possesso degli appartamenti. Non si hanno ancora notizie certe sul parziale crollo avvenuto nel cuore della notte di venerdì, intorno alle 3, alla palazzina di lungotevere Flaminio 70 a Roma. Per questo c’ è attesa sugli esami della perizia tecnica della commissione stabili pericolanti della Protezione Civile. Al momento c’ è però una certezza: il crollo è stato causato da un errore umano. I piani crollati sono il quinto, il sesto e il settimo. Dalle prime ricostruzioni, il sesto, dove erano in corso i lavori di ristrutturazione, sarebbe collassato su se stesso portandosi dietro il piano di sopra e quello di sotto, schiacciati dal peso di muri, tramezzi e solai venuti giù tutto d’ un colpo. Una tragedia sfiorata. Non ci sono stati feriti grazie all’ allarme tempestivo di un’ inquilina, che avrebbe sentito scricchiolii e rumori strani, segnalando i propri dubbi ai Vigili del fuoco e alla Polizia locale di Roma Capitale, che sono prontamente intervenuti sgomberando lo stabile. Al momento del crollo, avvenuto poco dopo, non c’ era nessuno. La palazzina è ora disabitata e le utenze di gas, luce ed acqua sono state staccate da squadre di Italgas ed Acea. Sul caso è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Roma, che è stato affidato al pubblico ministero Antonella Nespola. In accordo con il procuratore aggiunto Roberto Cucchiarini, il pm nominerà un consulente per lo svolgimento dell’ indagine tecnica cominciando dall’ esame delle autorizzazioni concesse dalle competenti autorità per la ristrutturazione di parte dell’ edificio. La Nespola ha già disposto l’ acquisizione delle documentazioni presso il Campidoglio e gli uffici competenti, oltre alle testimonianze dei vicini. Ma il crollo ha comportato gravi difficoltà alla circolazione a causa della chiusura di lungotevere Flaminio, in particolare nel tratto che va da piazza Gentile da Fabriano a ponte duca D’ Aosta (stadio Olimpico). In attesa che la magistratura chiarisca le cause dell’ incidente, il Codacons ha chiesto di sapere chi ha concesso i permessi per i lavori di ristrutturazione nella palazzina crollata, e sulla base di quali criteri sia stata data l’ autorizzazione. E’ giunta la voce anche dei tecnici, in particolare il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Leopoldo Frey rie, ha dichiarato che “spesso chi interviene per ristrutturare unità abitative si premura per avere tutti i permessi richiesti ma non ha contezza della situazione statica dell’ edificio. Basta tirare via un tramezzo per alterare la staticità di un edificio. E poi succedono crolli come quello di Roma”, è il commento con Labitalia, che ha aggiunto: “Noi chiediamo da tempo il libretto di fabbricato in cui si deve aggiornare lo stato dell’ edificio, è l’ unico modo per avere sempre contezza della sua staticità ed evitare questi eventi”.
 
 

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