17 Dicembre 2020

È scontro sul calendario: la Cisl attacca il Codacons

Botta e risposta al vetriolo fra la Cisl Fvg e il Codacons. Al centro dell’attenzione il calendario Italienza. Per il Codacons un progetto «artistico», per il sindacato «uno schiaffo inaccettabile». «Ma ce n’era proprio bisogno? In tempi in cui la società civile si sta battendo strenuamente e con sempre più fatica a favore delle donne, per l’affermazione di una parità di genere ancora, purtroppo, lontanissima e per contrastare quell’ondata di violenza che continua ad infiammare il nostro Paese, alimentata da una sottocultura che vuole la donna come una facile preda o un essere inferiore, il calendario del Codacons rappresenta uno schiaffo inaccettabile – rileva una nota della Cisl -. Lo è per noi della Cisl Fvg, che da anni ci impegniamo nella nostra attività quotidiana, nelle nostre sedi, nei luoghi di lavoro, nei nostri organismi per tutelare le donne e le lavoratrici; ma lo è per tutto quel movimento civile che spinge per una società più equa e in cui le donne possano essere riconosciute per le loro capacità e professionalità». Secondo il sindacato «il calendario Italienza ha davvero poco a che fare con quel concetto di resilienza, che ben descrive le donne di oggi: donne determinate, capaci, ricche di esperienza, chiamate ad accollarsi sulle loro spalle lavoro e famiglia, in una conciliazione spesso impossibile. Donne nude vestite della sola mascherina hanno davvero ben poco a che fare con l’obiettivo dichiarato dal Codacons di esprimere “la voglia di riscatto del Paese alle prese con la pandemia” del Covid. Le donne, quelle che incontriamo ogni giorno e che sono l’ossatura dell’Italia meritano molto di più. Foto come quelle pubblicate nel calendario sono certamente scatti d’autore ma purtroppo, nel contesto proposto dal Codacons, rappresentano a nostro avviso, cliché triti e ritriti di cui faremmo davvero a meno». Pronta la replica del Codacons, che è durissimo e accusa il sindacatp di essere «alla ricerca di facile visibilità. Per l’associazione di tutela dei consumatori si tratterebbe di un «perbenismo di facciata, un finto femminismo a uso e consumo della strumentalizzazione politica che danneggia prima di tutto le donne – afferma il Codacons, replicando alla lettera del sindacato -. La Cisl Fvg si scandalizza per delle foto artistiche che nulla hanno a che vedere con l’erotismo e il sesso,he sono state promosse e apprezzate da critici d’arte del calibro di Vittorio Sgarbi, ma accetta di buon grado che ogni giorno l’immagine della donna sia mortificata e usata come oggetto su quotidiani e mass media, che danno lavoro e pagano gli stipendi ai dipendenti legati alla Cisl». Secondo il Codacons le affermazioni della Cisl Fvg sarebbero «anacronistiche e obsolete» dimostrerebbero «una malizia che esiste solo negli occhi di chi guarda». Il Codacons conclude invitando la Cisl Fvg «a chiedere scusa a tutte le donne italiane per le gravi affermazioni odierne, a dedicarsi a questioni più importanti».
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