E Prodi tuona: “Basta con gli aumenti ingiustificati“
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fonte:
- La Sicilia.it
Roma. Inflazione in calo nell`ultimo mese in Italia. L`indice dei prezzi al consumo a luglio è sceso al +1,6% annuo, rispetto al +1,7% registrato a giugno, secondo la stima provvisoria diffusa dall`Istat (+0,2% su base mensile). Un dato “incoraggiante“, secondo il ministro dello Sviluppo economico, Bersani, che “conferma l`allineamento con l`andamento medio dei prezzi in Europa“ e la necessità di proseguire con le liberalizzazioni. È un`estate “fredda“ sotto il profilo dei prezzi, afferma l`Ufficio studio di Confcommercio, ma sulla loro evoluzione in autunno vi sono “timori“ legati all`incognita greggio. Ad incidere sul rallentamento dell`inflazione è soprattutto la dinamica in frenata del comparto dei beni energetici, che ha segnato un incremento congiunturale pari al +0,3% a fronte, però, di un calo su base annua pari al -1% (contro il +1,3% di giugno). Più nel dettaglio, i carburanti hanno registrato un aumento pari al +0,8% rispetto a giugno 2007 ed una diminuzione del -1,1% rispetto a luglio 2006. La benzina verde ha registrato un incremento su base mensile pari al +0,7% ed un calo tendenziale pari al -0,8%; il gasolio ha segnato un aumento congiunturale pari al +1,1% ed un calo rispetto a luglio dell`anno scorso pari al -3,2%. Il buon andamento generale è sostenuto anche dalla riduzione dell`incremento dell`indice relativo ai tabacchi, che ha visto un aumento tendenziale pari al +2,7%, in forte rallentamento rispetto al +5,7% del mese precedente. A tale situazione, fa però da contraltare una dinamica dei prezzi al consumo soprattutto del settore alimentare non altrettanto favorevole. Così il carotavola fa capolino dentro e fuori casa. Tra gli incrementi tendenziali più elevati, al top si piazza il capitolo servizi ricettivi e di ristorazione con un rialzo pari al +3,1%, seguito dal capitolo prodotti alimentari e bevande analcoliche, con un +2,4%. Nel dettaglio, si evidenzia per i prodotti alimentari freschi un aumento pari al +3,1% (dal +3,3% di giugno) mentre per quelli lavorati si è registrato un incremento del +1,9% (+2% a giugno). Guardando però ai singoli prodotti, si scopre come la spesa diventi più cara: la frutta ha infatti registrato un incremento tendenziale pari a +6,5% (in accelerazione rispetto al +6,1% di giugno), il pesce è aumentato del +3,4% (+3,3% a giugno); in rallentamento invece la crescita dei prezzi della carne, che a luglio hanno registrato un incremento tendenziale pari al +2,3% (+2,9% a giugno). Quanto ai servizi abitativi, in salita, su base annua, anche le tariffe per la raccolta dei rifiuti (+10,5%) e dell`acqua (+3,8%). Si tratta di “speculazioni ed aumenti ingiustificati dei prezzi di beni primari, il cui consumo cresce nel periodo estivo“, che vanno “punite“, secondo il Codacons. Per Adusbef e Federconsumatori, invece, i dati sul calo dell`inflazione “sono smentiti dalla dura realtà delle famiglie“ che “per sopravvivere devono ipotecare perfino il loro futuro“. Per Adiconsum, “siamo alle solite!“ di fronte ad “un quadro del Paese che non esiste“. In un`intervista a “Famiglia Cristiana“, intanto il presidente del Consiglio Romano Prodi riconosce che “è vero, bisogna abbassare le tasse“ e assicura: “Questo è un impegno fondamentale della missione del mio governo“. E aggiunge il premier: “Non è ammissibile che una parte del Paese si sia arricchita con l`aumento dei prezzi e con l`evasione fiscale mentre altre categorie, a partire dai pensionati, si siano ulteriormente impoverite. E qui – prosegue – veniamo alla sostanza del problema: un terzo dei cittadini italiani evade pesantemente il fisco. Dobbiamo tutti fare il nostro dovere di contribuenti, perché tutti possano pagare meno. Per cambiare mentalità occorre che tutti, a partire dagli educatori, facciano la loro parte, scuola e Chiesa comprese“. Contro il caro-prezzi, infine, iniziativa della Cia, la Confederazione italiana agricoltori, che ai ministri delle Politiche agricole, alimentari e forestali De Castro, dello Sviluppo economico Bersani e del Commercio estero Bonino, sollecita “un incontro tra tutte le componenti della filiera agroalimentare (organizzazioni agricole, cooperative, industriali, grande distribuzione organizzata, dettaglianti) per evitare rincari ingiustificati e speculazioni dei prezzi dei prodotti alimentari“. L`incontro – avverte la Cia – si è reso urgente per una verifica della situazione dei mercati internazionali, dove alcuni prodotti agricoli stanno subendo notevoli spinte al rialzo. Una situazione che sta cominciando a provocare le prime difficoltà in importanti settori dell`agricoltura italiana, come quelli del latte e degli allevamenti suini e dei vitelli“. Proprio nel latte ad esempio i prezzi hanno registrato negli ultimi giorni, ricorda l`organizzazione agricola, “un aumento superiore al 20% a causa della penuria di offerta nell`Ue e nei mercati internazionali“, mentre “cereali come mais, frumento e orzo, cioè materie di prima necessità per l`alimentazione del bestiame, hanno visto il loro prezzo aumentare del 30% su base annua“.
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