10 Febbraio 2002

E il mondo dell`agricoltura si divide

ROMA ? No secco della Coldiretti (cui fanno eco le associazioni dei consumatori), sì della Cia, Confagricoltura astenuta.
Il giorno dopo la proposta di Alemanno di una beef-tax sui consumi di carne bovina per affrontare adeguatamente l`emergenza Bse, il mondo agricolo si divide tra favorevoli e contrari, un po` come era accaduto recentemente sulla tolleranza zero per le sementi Ogm.
La sortita di Alemanno trova il consenso della Confederazione Italiana Agricoltori di Massimo Pacetti, a patto che il prelievo «sia fatto col concorso di tutte le categorie interessate e gestito dall`Interprofessione della carne bovina».
Su sponda opposta la Coldiretti il cui presidente, Paolo Bedoni, è pure al vertice dell`Interprofessione bovina: «Siamo contrari al ticket ? dice Bedoni ? e ad ogni altra forma di intervento estemporaneo di tassazione per la sicurezza alimentare». Confagricoltura si riserva di approfondire la proposta, stante la attuale affidabilità della filiera produttiva, e purché gli oneri non ricadano in alcun modo sulle imprese di allevamento «che già operano ? dice Augusto Bocchini ? nel rispetto della legge e subiscono le ripercussioni della crisi».

«Interventi strutturali»

Gli allevatori coabitano unitariamente nell`Aia (Associazione italiana allevatori), al cui vertice siede Nino Andena che dice: «Apprezzo la volontà del ministro di fare qualcosa in più, ma in questo momento di fibrillazione generale l`idea di un ticket non mi sembra applicabile. I consumatori farebbero fatica a capire di dover pagare qualcosa in più per quella sicurezza che è loro dovuta e che oggi viene già ampiamente garantita dalla filiera produttiva».
Andena comunque insiste che servono interventi strutturali per il settore, soprattutto sul fronte del sostegno alle imprese e dello smaltimento delle farine animali oggi stoccate, e che la sede di confronto col governo dovrĂ  essere l`Interprofessione.
E sulla necessità di un sistema rigido e sicuro di smaltimento dei sottoprodotti insiste anche Assocarni (gli industriali della carne), che non si dice contraria al ticket. Dal mondo produttivo a quello variopinto delle associazioni dei consumatori che tutte insieme bocciano la proposta di Alemanno. Adiconsum parla di `nuova tassa sul macinato`. Adoc, Adusbef, Federconsumatori e Codacons («la sicurezza alimentare è un diritto che deve essere difeso dalla collettività senza estemporanee tassazioni») chiedono invece al governo di intensificare i controlli sugli allevamenti, mentre Anna Bartolini, presidente Cncu, propone sanzioni più severe per gli allevatori `fuorilegge`.
Una associazione, il Codacons, viene però chiamata a rispondere delle accuse rivolte al ministro Alemanno e agli uffici periferici del ministero per la presunta contaminazione dei mangimi zootecnici con farine animali. Il Codacons aveva sostenuto che il 4% dei mangimi è `inquinato` dalla farine vietate e aveva chiesto al Pm di Torino Raffaele Guariniello di indagare sulla condotta di Alemanno e degli uffici ministeriali.

La Bindi: «Senza pudore»

Il commissario per la Bse, Giuseppe Ambrosio, ha inoltrato al Codacons richiesta ufficiale di documentazione «con tutta l`urgenza del caso». Querele in vista?
«Hanno dimostrato di essere senza pudore»: così l`ex ministro della Sanità Rosy Bindi, ha commentato la proposta del ticket sulla carne. «Credo che nessuno ? ha osservato la Bindi ? avesse mai immaginato che per assicurare la qualità si dovesse mettere una tassa sui consumi».

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