Un Festival da osteria: così l` Osservatore romano ha bollato la manifestazione canora di Sanremo. Nell?articolo «Spente le luci resta la grevità» il giornale del Vaticano nota che a Sanremo l?ha «fatta da padrone il gesto da guitto strapaesano, accettando una regola un tempo scritta solo per l`avanspettacolo e ora esposta in prima serata anche per i bambini accanto ai genitori, con tanto di ritualità scandita di rete in rete, ormai pronta per essere ritmicamente ripetuta come un normale tocco di classe». «Chi – si chiede il giornale – oserà fare il moralista di turno? Chi, a voce ancora flebile, sosterrà che le canzoni erano dozzinali, la sperimentazione musicale non ha avuto spazio e che a vincere è stato il fatidico gesto un tempo definito d`osteria?». Immediata la replica del direttore artistico e conduttore Pippo Baudo: «Nessuna volgarità, niente di blasfemo. C`era una tale leggerezza in ogni gesto che non credo di meritare questi giudizi. Non sarei così spietato». Quanto alle canzoni «raccontavano gli amori di sempre ma anche cose molto attuali come la crisi della coppia, per Fiordaliso, e la solidarietà verso popoli colpiti dalla guerra, per Ruggeri».
Il saluto «confidenziale» degli ospiti a Baudo è stato invece denunciato dal Codacons (Coordinamento associazioni tutela dell`ambiente e diritti di utenti e consumatori) di Venezia al Tribunale penale. «Per tre volte – afferma il presidente Francesco Mario D`Elia – gli ospiti Teocoli, Fiorello, Benigni hanno “salutato“ il presentatore Baudo strizzandogli i genitali e ciò con il compiaciuto consenso di autorevoli personalità dalle prime file del Teatro Ariston di Sanremo. Un`altra ospite, Sabrina Ferilli ha tentato di salutare il presentatore allo stesso modo». Ricordando che «la diretta Raiuno non è stata preceduta da alcun avvertimento» D`Elia chiede il sequestro delle videoregistrazioni.

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