5 Luglio 2002

E i farmaci sono primi nella corsa dei prezzi

Oggi sciopero dei consumatori contro gli arrotondamenti dovuti all?arrivo della moneta unica


E i farmaci sono primi nella corsa dei prezzi legata all?euro




Oggi è il giorno dello «sciopero della spesa» per protestare contro i rincari dell?euro, come è già accaduto i lunedì in Olanda. Proclamato da Federconsumatori, Codacons, Adusbef e Adoc, non viene condiviso dalle altre associazioni dei consumatori nella forma. Tutte le organizzazioni, però, sono d?accordo sulla sostanza: da gennaio a oggi il costo della vita è aumentato. Molto di più di quanto non registri l?indice Istat, che segnala, invece, un raffreddamento dei prezzi. Ma che i consumatori giudicano «non credibile». E chiedono una revisione del paniere. «Ci sono distorsioni clamorose, come nel caso dell?Rc Auto. Nel paniere Istat pesa per lo 0,3%, cioè si presume una spesa media per famiglia di 100 euro, come quella del canone tv. E? assurdo: in realtà, il peso è 7-8 volte di più», spiega Paolo Martinello, presidente di Altro Consumo. E suggerisce di costruire indici regionali, che considerino non unico ma più modelli di famiglie ideali, «perché bisogna tenere conto anche delle aeree geografiche. Le differenze di prezzo sui prodotti alimentari ci sono sempre state, oggi però ci sono prezzi diversi anche i farmaci, i trasporti, l?assicurazione». Perciò Altro Consumo ha chiesto un incontro urgente con i vertici dell?Istat. Che il paniere ufficiale risenta di una certa «rigidità» istituzionale, in verità, lo pensano in tanti. E, ieri, un gruppo di 8 sigle dei consumatori ha presentato con Eurispes il progetto per un nuovo osservatorio, che tenga conto degli stili di vita diversi e dei nuovi consumi.
La protesta sugli eurorincari, però, sta montando in tutta Eurolandia. «Da gennaio monitoriamo l?andamento dei prezzi nei 12 Paesi dell?eurozona – afferma Caroline Hayat, portavoce del Beuc, l?organizzazione dei consumatori europei con sede a Bruxelles -. Tutti gli studi indicano aumenti, anche se non sono generalizzati ma settoriali». A rincarare di più in tutti i Paesi sono stati i ristoranti, i caffè, le parrucchiere e le panetterie. Ma dalle ultime rilevazioni di questa settimana si registrano nuovi rincari. In Italia sotto accusa ci sono farmaci, prodotti di largo consumo, caffè e ristoranti. I parcheggi in Irlanda, lotterie in Austria, profumerie ed edicole in Spagna, servizi turistici in Grecia e grande distribuzione in Francia, che si muove ora dopo la fine della moratoria sugli aumenti.
E consola poco che Roma (al 72° posto) e Milano (51°) restano ancora a buon mercato al confronto con Oslo (5°), Londra (8°) o Parigi (17°), la città più cara dell?eurozona, secondo l?ultima classifica dell?Economist Intelligence Unit.

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