4 Gennaio 2011

E’ arrivata puntuale con il primo gennaio la stangata per le famiglie siciliane

Messina. E’ arrivata puntuale con il primo gennaio la stangata per le famiglie siciliane. Trascinati dai rincari sui carburanti, sono in salita anche le tariffe dei trasporti. In particolare quella dei pedaggi autostradali.
A differenza da quanto era parso in un primo momento, infatti, anche le tariffe sulle autostrade siciliane sono state maggiorate. La sorpresa l’hanno avuta gli automobilisti in transito dalla mattina di Capodanno sulla Messina-Catania e sulla Messina-Palermo. Il rincaro medio è del 3,3%, in linea con la media nazionale.
In alcuni tratti, però, soprattutto al Nord Italia, la maggiorazione sfiora il 7%.
Il Consorzio autostrade siciliane, l’ente di contrada Scoppo, a Messina, che gestisce l’A19 e l’A20, spiega che la maggiorazione è dovuta al balzello applicato dall’Anas.
Andare da Messina a Catania, per esempio, oggi costa 3,60 euro, 20 centesimi in più rispetto al 2010. Il nuovo pedaggio da Messina a Buonfornello ammonta invece a 9,90 euro.
La maxi stangata sulla spesa delle famiglie italiane era stata annunciata prima della fine dell’anno dalle associazioni Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori, riunite nella sigla Casper – Comitato contro le speculazioni e per il risparmio, che avevano stimato un rincaro di circa 920 euro complessivi.
«Il motore che alimenta la maxi-stangata è la speculazione – affermano i consumatori del Casper -. Di questi 920 euro che usciranno dalle tasche di ciascuna famiglia, ben 700 euro (equivalenti al 77% del totale) sono attribuibili a manovre speculative e rincari arbitrari che non trovano alcuna giustificazione economica».
Le voci principali che nel corso del nuovo anno incideranno maggiormente sui bilanci familiari, secondo i consumatori saranno gli alimentari, che con la ripresa della domanda, in assenza di politiche di liberalizzazione del mercato, aumenteranno di prezzo in modo consistente, dopo un anno di sostanziale stasi (+191 euro a famiglia); abitazione, una delle voci che maggiormente risente dei tagli decisi nella manovra di governo, dato che comprende acqua e rifiuti, oltre ad elettricità e gas.
Gli enti locali finiranno poi per trasferire sulle famiglie il peso di buona parte della riduzione dei trasferimenti, aumentando in particolare le tariffe dei servizi pubblici (+189 euro); trasporti – voce che spazia dalla riparazione dell’auto alle ferrovie, dalla benzina ai famosi pedaggi autostradali e che, dopo aver inciso dal luglio 2009 al luglio 2010 più di ogni altra voce – registrerà anche per il 2011 il proprio record di aumento (+195 euro).

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