«Durante il periodo più nero della pandemia solo il 118 nelle case dei malati»
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fonte:
- Il Quotidiano del Sud
di RAFFAELE SPADA «UNA vergognosa gogna mediatica, cui viene esposto il personale addetto all’emergenza territoriale,i medici del “118”, e che, invece, finisce per nascondere le responsabilità politiche» è il giudizio lapidario di Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons, l’associazione che tutela gli interessi dei consumatori, dopo le accuse colorite sui medici: «definiti ladri, vigliacchi e, da ultimo, assenteisti».«Certo – attacca Di Lieto – quando servono per fronteggiare le emergenze, essi sono degli “eroi” ma, passata la paura, vengono additati al pubblico ludibrio. Durante il periodo più nero della pandemia solo il personale del 118 è entrato nelle case dei malati, portando avanti un’azione di deospedalizzazione per evitare che il fragilissimo sistema calabrese saltasse del tutto. Sempre a quegli “eroi” si ricorreva, quando gli illuminati (im)prenditori della sanità privata combinavano disastri, come nelle residenze per anziani. E sulle spalle del personale del 118 è stata caricata l’assistenza territoriale distrutta da una gestione fallimentare. Eppure quei manager sono stati lautamente remunerati, nonostante abbiano sempre lasciato le casse in profondo rosso e, a volte, dimenticandosi perfino di chiudere i bilanci, ma ben attenti ai bisogni del privato. Non a caso hanno avallato pagamenti multipli per le medesime fatture, quando a presentarle erano volti noti. Giusto e sacrosanto, quindi, raccontare le indagini che vedono coinvolti alcuni medici anche se, in attesa delle sentenze, ci si dovrebbe chiedere come mai questo giustizialismo a corrente alternata si trasformi, poi, nel più tenace garantismo verso chi ha avallato scelte vergognose, che hanno finito per negare il diritto alla salute ai calabresi e che oggi tenta in ogni modo di nascondere le proprie responsabilità sotto il tappeto». Sulle indennità ai medici del 118 si è fatta confusione. «Sarebbe il caso di ricordare – prosegue Di Lieto – che l’indennità dovuta (5 euro per ora) ai medici del 118 è stata cristallizzata in un accordo regionale e che in quell’accordo l’Asp di Catanzaro ha avuto un ruolo fondamentale. La vicenda ora è al vaglio della magistratura. Del resto è facile fare economia sul personale e pagare due volte, invece, le fatture agli amici. Spiace perché si finisce per supportare gli immensi appetiti economici, mentre nessuno si preoccupa che dalla prossima settimana non ci saranno medici a sufficienza per garantire gli interventi; che non si garantisce la presenza di un medico sulle ambulanze; che nessuno si interroga sullo smantellamento della medicina territoriale. È giunto il momento che vengano informati i calabresi».
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