13 Novembre 2012

Due cardiologi coraggiosi hanno svelato il sistema

Due cardiologi coraggiosi hanno svelato il sistema

 

 

Non è stato un “corvo” di Cardiologia ad avviare l’ inchiesta. Almeno non è bastato mandare incartamenti in tre corposi fascicoli anonimi al Codacons. Su questo è stato chiaro il procuratore capo Vito Zincani. A dare un forte impulso è stato invece il coraggio e il rigore morale di due medici di quel reparto nei giorni più difficili: il professor Rosario Rossi e il dottor Fabio Sgura. Sono stati loro, una volta convocati a una audizione in Procura per verificare la fondatezza di accuse ormai sempre più consistenti, a rivelare che c’ era qualcosa che proprio non andava in quel reparto che si faceva vanto di avere come capo la professoressa Maria Grazia Modena, eminente cardiologa già presidente della società nazionale di specialità. Anche se poi accusati dai colleghi e in particolare da Sangiorgi per i loro comportamento e anche se poi Rossi sarà accusato in un esposto di un collega, Rossi e Sgura non hanno fatto altro che spiegare con semplicità ciò che avrebbe poi scoperto nel marzo 2011 la Commissione sanitaria regionale diretta dal professor De Pasquale dell’ Ospedale Maggiore di Bologna: in quel reparto c’ erano troppe anomalie sospette. I due cardiologi hanno sviscerato dall’ interno il sistema e suoi ideatori davanti al sostituto procuratore Niccolini e poi a Zincani. Hanno detto di essersi rifiutati di aggregarsi al’ andazzo illegale e di essere stati via via isolati nella loro attività. Rossi ha poi riferito che Sangiorgi appena arrivato a Modena gli disse che per poter fare tanti soldi doveva sfruttare meglio le case farmaceutiche, soprattutto quelle che forniscono farmaci o stent col costo più elevato. Gli rivelò anche che aveva una onlus che faceva al caso per far girare denaro da una casa produttrice cancellando tracce di dazioni. Carl

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