“Drogato e bastonato perchè indaga su un appalto”
- fonte:
- Il Gazzettino
«Drogato e bastonato perchè indagava su società che hanno vinto appalti in ospedale. È gravissimo, si vede che abbiano toccato degli interessi. È la mafia in Friuli e voglio andarci fino in fondo». A parlare è l’avvocato Vitto Claut. Ha appena fatto visita nel reparto di Medicina d’urgenza al presidente provinciale di Codacons, il trentaseienne udinese Pierluigi Chiarla. «Mi ha riconoscito», mormora il legale dell’associazione dei consumatori. Chiarla è stato trattenuto in osservazione: ha la faccia gonfia di lividi, una ferita all’arcata sopracigliare e segni lasciati da calci e pugni all’altezza del torace. A trovarlo in quelle condizioni, ieri mattina, verso le 9, è stato un udinese che passeggiava con il cane nella zona dello stadio Friuli. All’altezza della biglietteria della Curva Sud ha notato un uomo rannicchiato e in stato confusionale. Il personale del 118 ha subito capito che si trattava di un violento pestaggio. Ai Rizzi è arrivata anche la Squadra Mobile, che ora sta verificando le dichiarazioni di Chiarla e le indicazioni fornite attraverso una denuncia formalizzata ieri sera dallo stesso Codacons. Il presidente della sezione udinese dell’associazione ha dichiarato che stava facendo accertamenti su una società che ha vinto l’appalto per un servizio al pubblico all’ospedale di Udine. Sarebbe stato contattato da una persona che voleva dargli delle informazioni. L’appuntamento era alle 6 del mattino di giovedì in via della Faula, dove il presidente Codacons abita. Chiarla ha raccontato di essere salito sull’auto dell’informatore, una macchina piccola, di colore blu, improvvisamente da dietro è spuntato un altro uomo che lo ha bloccato sul sedile. È stato portato verso lo stadio. «Lì lo hanno sbattuto a terra – racconta l’avvocato Claut – Lo hanno picchiato perchè non voleva prendere le pastiglie con cui poi lo hanno drogato». Chiarla sostiene di essere rimasto sotto la biglietteria della Curva Sud fino al suo ritrovamento, ieri mattina, dopo 24/26 ore. Non è riuscito a descrivere i suoi aggressori nè a fornire indicazioni utili al loro riconoscimento. Ma ieri era ancora frastornato e ha potuto dare alla polizia una versione piuttosto frammentaria della drammatica esperienza.
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