23 Febbraio 2002

DOPO L?APPELLO DI DESIATA (ANIA) IN PROCURA

DOPO L?APPELLO DI DESIATA (ANIA) IN PROCURA

Non ci voleva molto a capire che la visita di Desiata e Orio (presidente e direttore dell?Ania) a Cordova avrebbe provocato la reazione dei consumatori. Che infatti c?è e porta allo stesso ufficio del Procuratore, alla cui porta, la prossima settimana, busseranno i comitati a difesa dei cittadini, peraltro irritati per essere stati esclusi dal vertice dell?altro giorno a Palazzo di Giustizia. «Se ci avessero invitato – spiega Giuseppe Ursini, vicepresidente nazionale del Codacons – avremmo potuto dire la nostra. Vorrà dire che da Cordova ci andremo da soli». E da Cordova, i consumatori ci andranno per denunciare la piaga delle truffe, ma anche, annuncia l?avvocato Angelo Pisani (presidente del Comitato tutela dei consumatori), per denunciare gli abusi commessi dalle compagnie di assicurazione. Insomma, siamo di fronte a un nuovo muro contro muro sebbene in quest?ultima battaglia della lunga guerra che vede opposti consumatori e imprese assicurative ci sia, e sembra strano, un punto in comune. Anzi, una richiesta in comune. Come ha già fatto Desiata, anche i rappresentanti degli utenti chiederanno a Cordova di creare una sezione unica per meglio perseguire gli illeciti orbitanti attorno al pianeta delle Rca. Con il procuratore, i consumatori insisteranno anche su un altro punto, quello della identificazione dei testimoni, mentre sarà proposto di rendere pubblici i nomi dei beneficiari dei risarcimenti così da portare allo scoperto eventuali speculatori.
Il presupposto da cui partono i consumatori è che le truffe, per quanto esistenti e per quanto numerose (e lo sono, non c?è dubbio), non bastino a giustificare gli aumenti. Insomma, il sospetto delle associazioni è che quella delle truffe sia una sorta di alibi, quasi una scusa. Un ragionamento, questo, dal quale i consumatori ricavano una doppia conclusione: l?Ania «fa poco – osserva Ursini – per i controlli all?interno delle stesse compagnie»; il principio della concorrenza non è salvaguardato e in Campania, sostiene Pisani, «le compagnie continuano a fare cartello alimentando la disparità tra Nord e Sud». E poi, c?è quel concetto di sistema mutualistico delle assicurazioni, espresso da Desiata («si presenta ai buoni anche il conto dei cattivi»), che i consumatori contestano fortemente. E, ancora, giù con l?elenco dei «peccati» delle compagnie, dal rifiuto a stipulare nuove Rca all?imposizione di polizze infortunio o vita fino alla richiesta, sostiene ancora Pisani, «di pretendere anche tredici milioni annui» da un nuovo patentato. Tutti «peccati» che a detta dei consumatori aprirebbero la strada alle polizze false, alle targhe fasulle, alle targhe clonate. E anche, arriva a sbilanciarsi Pisani, agli atti di pirateria stradale. «Sì – conferma il presidente del Ctc – perchè chi non può permettersi una polizza in caso di incidente scappa». Teoria anche valida, ma tutta da verificare e dimostrare.

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