5 Settembre 2010

Dopo l’ inno ignorato anche il gol oscurato Cara Rai, basta scuse

■■■ Venerdì sera, scampoli d’ estate al Nord, anticipi d’ autunno al Sud e primo weekend dopo il rientro dalle vacanze. Che facciamo stasera? Usciamo a cena o guardiamo Estonia-Italia? Strano a dirsi, ma in tanti – la bellezza di otto milioni di italiani, cifra da partitona – hanno scelto la seconda opzione. Coraggiosi certo, masochisti forse, di sicuro innamorati della maglia azzurra e desiderosi di riprendersi dopo le delusioni del Mondiale sudafricano. E i ragazzi di Prandelli hanno pure vinto, ma solo grazie a Santantonio Cassano: che gol il barese, che tempismo, che stacco, che… replay. Sì, perché la rete dell’ 1-1 in diretta non l’ ha vista proprio nessuno. In quel momento, infatti, nel 35% di case dove brillava la tv, si era costretti a guardare il trailer di "Expen dables". Vuoi mettere il ritorno al gol di Cassano in azzurro, dopo sei anni di esilio, con l’ ultimo massacro ad opera dei vari muscolati Schwarzenegger, Willis e Stallone? Maledetti break pubblicitari: prima almeno venivano sanzionati dalla Ue, oggi nulla. La Rai, va detto, non è nuova a simili autogol. Pochi mesi fa, in Sudafrica, avevano oscurato l’ Inno di Mameli nella gara d’ esordio contro il Paraguay. Ora in viale Mazzini sono riusciti a scatenare l’ iradeitelespettatori (perverifica, basta fare un salto sulla pagina ufficiale Facebook di Rai Sport). La Codacons va giù pesante: «Gli utenti possono chiedere un risarcimento per il danno morale». Il commentatore Bruno Gentili, al ritorno in diretta, è riuscito a pronunciare solo un amaro «Cassano gol» , mentre gli azzurri erano già tutti abbracciati. L’ ex radiocronista di "Tutto il calcio" prova a spiegare: «E colpa di Quagliarella e di Pirlo. Il primo ha sostituito velocemente Pepe, il secondo ha battuto subito il corner da cui è nato il gol». Anche il direttore di Rai Sport Eugenio De Paoli si è scusato con i telespettatori, dopo – spiega la nota dell’ azienda – essersi «sentito» con il dg Mauro Masi. De Paoli ha assicurato: «Non accadrà mai più». Proprio quello che avranno pensato a casa, a proposito del rinnovo del canone.
 

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