Dopo il danno la beffa
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fonte:
- Il Messaggero
Mario C. esce di casa, non trova la moto. Rapido giro del palazzo, forse non ricorda il parcheggio. Macché, la moto non c`è, gliel`hanno rubata. Uno sguardo all`orologio, è tardi. Mario C. ha una riunione e una giornata irta di ostacoli, non vuole perdere la pazienza, “nervi saldi“ si dice, “sono abituato a resistere“. Salta su un taxi e sbriga le faccende più urgenti. Dopo due ore è davanti a un carabiniere per la denuncia. Gentile, il carabiniere gli consegna il verbale, poi gli raccomanda la pratica per la “perdita di possesso“. Così sarà tutelato. Se non vuole pagare il bollo a vita, se non vuole trovarsi montagne di multe collezionate da chissà chi, se non vuole rispondere di danni a cose o persone, è meglio che dichiari al Pra, o all`Aci, che non ha più quella benedetta moto. Mario non si sottrae. Peccato che alla “perdita di possesso“ corrisponda un balzello iniquo e privo di giustificazioni. Una “tassa sul furto subito“, una sorta di “pizzo“ preteso dalla burocrazia che affida al cittadino l`onere di registrare a sue spese la perdita del bene. Una tassa ai limiti dell`incostituzionalità, che, purtroppo, vede l`Italia in una isolata prima fila. Già, perché nel resto d`Europa le cose non vanno così. Ecco le somme dovute per l`annotazione al Pra del furto del veicolo: 29,24 euro per il certificato di proprietà; 43,86 euro nel caso in cui il veicolo abbia ancora il foglio complementare; 7,44 euro come emolumento all`Aci. Non è finita qui. “Oltre al costo “vivo“ della pratica“, scrive l`Aci sul suo sito, chi non cura di persona i vari adempimenti, ma si rivolge a una agenzia o a una delegazione Aci, paga anche il “servizio di intermediazione, che è offerto in regime di libero mercato“. Servizio che, dalle verifiche fatte, oscilla tra i 15 e i 25 euro. Risultato: il malcapitato al quale viene rubata l`auto o la moto sborsa tra i 60 e i 90 euro. Perché la denuncia alle forze dell`ordine non basta a certificare che il mezzo è scomparso? Perché nell`era della telematica la comunicazione non passa direttamente da un ufficio all`altro? Perché si è costretti a pagare la registrazione? Ma continuiamo a seguire la trafila di Mario C. Dopo qualche verifica al telefono l`uomo scopre che non non c`è altro modo per liberarsi del possesso della moto svanita nel nulla: dovrà andare al Pra o all`Aci e accollarsi la “dichiarazione a pagamento“. Si sente con le spalle al muro. Ma se vuole evitare una serie di disgrazie a catena è meglio che provveda al più presto. La sede del Pra è unica e questo lo dissuade, preferisce rivolgersi un`agenzia dell`Aci, ci sarà meno gente. Corre in via Nemorense, a Roma, non lontano da casa. Tra “emolumenti“, tasse per la “trascrizione“ e “intermediazione“ dell`agenzia Mario C. sborsa 90 euro! Dopo il danno la beffa. Ha subito un furto, che nessuno perseguirà, il ladro continuerà a fare il ladro, la moto non si troverà, al derubato restano le beghe con la burocrazia che gli scuce 90 euro. Una bella torta, se si considerano i 171mila furti d`auto del 2006 i 40mila furti di moto. “Il veicolo rubato è corpo di reato, così facciamo pagare una tassa sul crimine – afferma Carlo Rienzi, presidente del Codacons – La verità è che si tratta di una vessazione, una tassa ingiusta, priva di senso. Per la trascrizione dovrebbe bastare la denuncia fatta alle forze dell`ordine“. Analoga la reazione di un`altra associazione di consumatori. Dice Primo Mastrantoni, segretario nazionale dell`Aduc: “Sembra di stare nel Burundi, eppure viviamo in un mondo informatizzato, per sospendere gli atti nei confronti di un veicolo basterebbe una comunicazione per via telematica da parte della polizia o dei carabinieri. E poi aggiungo che il Pra andrebbe abolito, dal momento che esiste una struttura parallela, quella della Motorizzazione civile“. E all`estero? Come si regolano? La Francia è stata drastica: il bollo auto, la “vignette“, l`ha abolito nel 2001, poiché era stato istituito nel `56 per alimentare un fondo di solidarietà per gli anziani. Dal momento che non si utilizzava più per questa finalità è stato soppresso. In Gran Bretagna, invece, non si paga un centesimo per le registrazioni e in caso di furto il cittadino viene rimborsato della quota di bollo di cui non usufruirà. Solo la Germania ha un sistema simile al nostro, ma con una fondamentale differenza: lì il derubato se la cava con una spesa che oscilla tra gli 8 e i 12 euro. “Qualche cosa si muove anche da noi – spiega Ottorino Pignoloni, presidente dell`Unasca, l`Unione nazionale delle autoscuole – Ci sono regioni dove questi costi sono stati cancellati. Però, è vero, lo sappiamo anche noi che moltissimi cittadini sono vittime di questo balzello. La denuncia alla polizia è un atto che fa fede, non si capisce perché non sia sufficiente per documentare la perdita di possesso, per la trascrizione dovrebbero bastare i 7,44 euro“.
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