28 Ottobre 2007

Dopo il danno la beffa

Mario C. esce di casa, non trova la moto…

Mario C. esce di casa, non trova la moto. Rapido giro del palazzo, forse non ricorda il parcheggio. Macché, la moto non c`è, gliel`hanno rubata. Uno sguardo all`orologio, è tardi. Mario C. ha una riunione e una giornata irta di ostacoli, non vuole perdere la pazienza, “nervi saldi“ si dice, “sono abituato a resistere“. Salta su un taxi e sbriga le faccende più urgenti. Dopo due ore è davanti a un carabiniere per la denuncia. Gentile, il carabiniere gli consegna il verbale, poi gli raccomanda la pratica per la “perdita di possesso“. Così sarà tutelato. Se non vuole pagare il bollo a vita, se non vuole trovarsi montagne di multe collezionate da chissà chi, se non vuole rispondere di danni a cose o persone, è meglio che dichiari al Pra, o all`Aci, che non ha più quella benedetta moto. Mario non si sottrae. Peccato che alla “perdita di possesso“ corrisponda un balzello iniquo e privo di giustificazioni. Una “tassa sul furto subito“, una sorta di “pizzo“ preteso dalla burocrazia che affida al cittadino l`onere di registrare a sue spese la perdita del bene. Una tassa ai limiti dell`incostituzionalità, che, purtroppo, vede l`Italia in una isolata prima fila. Già, perché nel resto d`Europa le cose non vanno così. Ecco le somme dovute per l`annotazione al Pra del furto del veicolo: 29,24 euro per il certificato di proprietà; 43,86 euro nel caso in cui il veicolo abbia ancora il foglio complementare; 7,44 euro come emolumento all`Aci. Non è finita qui. “Oltre al costo “vivo“ della pratica“, scrive l`Aci sul suo sito, chi non cura di persona i vari adempimenti, ma si rivolge a una agenzia o a una delegazione Aci, paga anche il “servizio di intermediazione, che è offerto in regime di libero mercato“. Servizio che, dalle verifiche fatte, oscilla tra i 15 e i 25 euro. Risultato: il malcapitato al quale viene rubata l`auto o la moto sborsa tra i 60 e i 90 euro. Perché la denuncia alle forze dell`ordine non basta a certificare che il mezzo è scomparso? Perché nell`era della telematica la comunicazione non passa direttamente da un ufficio all`altro? Perché si è costretti a pagare la registrazione? Ma continuiamo a seguire la trafila di Mario C. Dopo qualche verifica al telefono l`uomo scopre che non non c`è altro modo per liberarsi del possesso della moto svanita nel nulla: dovrà andare al Pra o all`Aci e accollarsi la “dichiarazione a pagamento“. Si sente con le spalle al muro. Ma se vuole evitare una serie di disgrazie a catena è meglio che provveda al più presto. La sede del Pra è unica e questo lo dissuade, preferisce rivolgersi un`agenzia dell`Aci, ci sarà meno gente. Corre in via Nemorense, a Roma, non lontano da casa. Tra “emolumenti“, tasse per la “trascrizione“ e “intermediazione“ dell`agenzia Mario C. sborsa 90 euro! Dopo il danno la beffa. Ha subito un furto, che nessuno perseguirà, il ladro continuerà a fare il ladro, la moto non si troverà, al derubato restano le beghe con la burocrazia che gli scuce 90 euro. Una bella torta, se si considerano i 171mila furti d`auto del 2006 i 40mila furti di moto. “Il veicolo rubato è corpo di reato, così facciamo pagare una tassa sul crimine – afferma Carlo Rienzi, presidente del Codacons – La verità è che si tratta di una vessazione, una tassa ingiusta, priva di senso. Per la trascrizione dovrebbe bastare la denuncia fatta alle forze dell`ordine“. Analoga la reazione di un`altra associazione di consumatori. Dice Primo Mastrantoni, segretario nazionale dell`Aduc: “Sembra di stare nel Burundi, eppure viviamo in un mondo informatizzato, per sospendere gli atti nei confronti di un veicolo basterebbe una comunicazione per via telematica da parte della polizia o dei carabinieri. E poi aggiungo che il Pra andrebbe abolito, dal momento che esiste una struttura parallela, quella della Motorizzazione civile“. E all`estero? Come si regolano? La Francia è stata drastica: il bollo auto, la “vignette“, l`ha abolito nel 2001, poiché era stato istituito nel `56 per alimentare un fondo di solidarietà per gli anziani. Dal momento che non si utilizzava più per questa finalità è stato soppresso. In Gran Bretagna, invece, non si paga un centesimo per le registrazioni e in caso di furto il cittadino viene rimborsato della quota di bollo di cui non usufruirà. Solo la Germania ha un sistema simile al nostro, ma con una fondamentale differenza: lì il derubato se la cava con una spesa che oscilla tra gli 8 e i 12 euro. “Qualche cosa si muove anche da noi – spiega Ottorino Pignoloni, presidente dell`Unasca, l`Unione nazionale delle autoscuole – Ci sono regioni dove questi costi sono stati cancellati. Però, è vero, lo sappiamo anche noi che moltissimi cittadini sono vittime di questo balzello. La denuncia alla polizia è un atto che fa fede, non si capisce perché non sia sufficiente per documentare la perdita di possesso, per la trascrizione dovrebbero bastare i 7,44 euro“.

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