Domani sciopero della spesa
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fonte:
- Messaggero Veneto
Le associazioni dei consumatori invitano i cittadini a fare gli acquisti oggi o a rimandarli
Le associazioni dei consumatori invitano i cittadini domani ad astenersi dall?effettuare acquisti in segno di protesta contro gli arotondamenti selvaggi in seguito all?entrata in vigore dell?euro.
Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, facenti parte dell?Intesa dei consumatori, hanno indetto, infatti, per domani lo sciopero dei consumi sulla scia di quello tedesco.
«Ci rendiamo conto che ancora in Italia e anche in Friuli non c?è una coscienza tra i consumatori, quindi la partecipazione alla protesta potrebbe essere contenuta, ma auspichiamo che almeno venga dato un segnale ? affermano i rappresentanti delle associazioni ?. Per questo invitiamo i consumatori a fare gli acquisti oggi oppure a rimandarli a sabato o alla settimana prossima per dare un segnale di unione e di una protesta che possa assumere un carattere dimostrativo».
Le 4 associazioni pertanto hanno invitato i propri iscritti e tutti i cittadini che le contatteranno ad astenersi, domani, dall?effettuare acquisti di ogni tipo.
Lo sciopero è stato indetto dall?Intesa per protestare contro il caro-euro, gli arrotondamenti selvaggi e gli aumenti di prezzi che hanno seguito l?introduzione della nuova moneta e che stanno «svuotando le tasche dei consumatori, e per richiamare ancora una volta l?attenzione sul fenomeno». «Nonostante l?Istat affermi che gli aumenti sono minimi ? affermano le 4 associazioni ? continuiamo a ricevere le lamentele dei consumatori circa incrementi, anche sostanziosi, dei prezzi di tutti i beni e, dato che le istituzioni non sono in grado di risolvere la situazione ? o forse non vogliono ? l?unica cosa da fare è scioperare».
Lo sciopero consisterà nell?astenersi, per un giorno, dal fare la spesa, consumare un caffè, mettere benzina, andare al cinema, eccetera. L?Intesa dei consumatori invita quindi i cittadini ad acquistare oggi i beni essenziali, a prepararsi, domani mattina, il cappuccino a casa anziché prenderlo al bar, a rimandare di un giorno il pieno di benzina, a vedersi un bel film in tv la sera, anziché andare al cinema o a teatro.
L?Intesa ha previsto che, nonostante la difficoltà di attuazione pratica della protesta, un?adesione pari al 20% dei cittadini, provocherebbe un danno per il commercio nazionale pari a 30 milioni di euro, cifra infinitamente inferiore rispetto al danno economico che commercianti, enti pubblici e privati e Governo hanno arrecato ai consumatori approfittando dell?euro.
Intanto la prossima settimana l?Istat siederà sul banco degli imputati dinanzi al Tar del Lazio. La convocazione arriva a seguito di un ricorso del Codacons, presentato al fine di far chiarezza sul paniere di beni sul quale viene calcolata l?inflazione. «Nonostante le numerose richieste del Codacons, infatti, l?Istat ha sempre rifiutato di fornire gli elementi disaggregati che compongono il paniere», sostengono i rappresentanti delle associazioni dei consumatori.
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